“Parlami d’amore…

…e raccontami di che colore sono i fiori che vedi quando ti svegli.

Che forma ha la strada che sai percorrerai , in questo giorno che ancora mi ami e i tuoi occhi trovano conforto solo nei miei.

Dimmi se vuoi ancora stare solo con me, trascorrere del tempo a guardarci come se lo facessimo per la prima volta, avvicinarci e ascoltare bene quel brivido che sembra infinito, fatto di imbarazzo, desiderio, curiosità, magia, comprensione di essere fortunati a starci accanto.”

Sandra

medio-spezione

Sono in uno strano e disagiato stato di work in progress.

Ha il sapore dell’ indefinito con tanto di sottotitolo: “Qualcosa sta per accadere!”

ZAN ZAN!

Un pò sospesa, tra domande senza risposta e voli pindarici, forse riuscirò a toccare il concreto.

Vedremo.

P.S. Vi annuncio  ufficialmente che il nano si è spannolinato, a 2 anni e mezzo, nel giro di 5 giorni. Ho paura: è un alieno?

Sandra

MJ

Ma perchè, pur non avendolo mai molto amato, mi fa strano sapere che non c’è più?

Non è tristezza, piuttosto una strana sensazione di agitazione, come se questo evento, che tutto sommato non ha davvero nulla più di tanti altri fatti di cronaca e che, anzi, forse ci potevamo aspettare da molto tempo, avesse aumentato il volume di quella vocina che flebile è dentro di me, di noi, e ogni giorno di più ci sussurra che tutto cambia.

Mi fa un pò paura pensare che domani potrei svegliarmi dubitando di aver vissuto giorni in cui un tale di nome Michael Jackson era vivo e ballava sul palco; un giorno mi chiederò se non sia stato sempre una legenda, come Elvis…come Marylin Monroe, che per me è come se non fossero esistiti che nelle parole dei miei genitori.

Mi fa paura pensare che il tempo passa e tutto si dimentica…

E mi fa tristezza pensare alla tristezza di un uomo che tutto poteva avere.

Sandra

Area di servizio

Lo so, l’ho scritto altre volte, ma lo sto pensando anche ora:

la nostra vita la percorriamo sostanzialmente soli con noi stessi.

Ma rileggendo i vostri commenti al post precedente ho ritrovato David, che è uno di noi, uno degli inquilini di questo appartamento, a volte affollato, a volte abbandonato per i tanti impegni fuori casa. Mi è venuto in mente che lungo la mia strada con me stessa fermarmi perchè sto incrociando un amico, un’anima bella, mi dà carburante per proseguire.

Grazie di esservi fatti conoscere, quindi, amici di questo blog.

Sandra

asrev eciV

Un mondo al contrario

La mattina i genitori non vogliono alzarsi e i figli, aprono le porte, per far arrivare l’odore di caffè e latte caldi, illudendosi che sia sufficiente a far alzare i due adulti.

I mariti escono più tardi la mattina e si specializzano nel fare 28 faccende domestiche in 15 minuti, inclusa vestizione e lavaggio dei più piccoli.

Le donne escono la mattina, tornano la sera trovano la cena pronta e la tavola apparecchiata e sono giustificate pure se lasciano le scarpe sul tappeto in Salone.

La donna più affascinante è quella che indossa la taglia 46…a volte anche 48 e quelle che portano la 44 sono davvero troppo magre!

E naturalmente le maniglie dell’amore negli uomini, sono un requisito fondamentale per avere successo con le donne e nella vita in generale.

Meglio calvi e pelosi: le donne possono dire addio alla tortura della ceretta e gli uomini…coi peli che escono dalla orecchie sono così vicini alla natura!

L’ideale è guadagnare poco, tornare quasi quasi al baratto: sai quanti pensieri in meno se non hai soldi da spendere? Io do una torta di mele a te, tu dai 1 chilo di pane a me ed è fatta!

Siamo buoni ed educati tutto l’anno ma a Natale, cacchio, possiamo mandare a quel paese pure Topo Gigio e dopo siamo pronti per un altro anno di immensa e istintiva generosità e desiderio di immolare la nostra esistenza per l’altro.

Per strada possono circolare solo tricicli di Winnie the Pooh e  bambini sui pattini a rotelle, di quelle che non girano troppo bene e si indossano sopra le scarpe. Gli adulti camminano a piedi e solo dandosi la mano.

Ovviamente si lavora 3 mesi all’anno e per 9 ci si annoia in vacanza.

E si potrebbe andare aventi all’infinito…continuate voi?

Sandra

Le parole sono finestre – scena terza

– Esprimere interamente la propria rabbia –

[…] Tanto più gli altri sentono giudizi e biasimo, tanto meno in futuro a loro importerà dei nostri bisogni. Quindi, anche se il nostro bisogno immediato è stato soddisfatto, nel senso che gli altri hanno fatto quello che volevamo, più tardi ne pagheremo le conseguenze.[…]

Ho imparato a trarre molta più gioia dagli esseri umani se non ascolto quello che pensano. […] ho imparato ad assaporare molto di più la vita ascoltando solo quello che c’è nei loro cuori e non facendomi distrarre da quello che hanno in testa. […]

Sandra

Le parole sono finestre – scena seconda

Dedicato alle tante persone speciali che leggono questo blog. 

– Ricordiamoci di essere speciali –

[…] Nella piece teatrale “A thousands clowns” di Herb Gardner, il protagonista si rifiuta di affidare il nipote dodicenne alla tutela dei servizi sociali dichiarando: “Voglio che arrivi a capire esattamente la cosa speciale che è, altrimenti non si accorgerà del fatto di cominciare a perderla. Voglio che rimanga sveglio e …veda…ogni tumultuosa possibilità. Voglio che sappia che vale la pena passare qualunque guaio pur di vedere come va il mondo quando se ne ha la possibilità. E voglio che conosca la sottile, sfuggente, importante ragione per cui è venuto al mondo come essere umano e non come sedia.[…]

Sandra

Le parole sono finestre [oppure muri] – scena prima

E’ il titolo del libro che ho appena finito di leggere. Di Marshall B. Rosenbelg, è sottotitolato: Introduzione alla comunicazione nonviolenta.

 Sto imparando molto; anche quanto sia difficile mettere inpratica comportamenti di per sè intuitivi am che si basano sua una sensibilità e desiderio di comunicare, entrare in contatto, empatizzare che forse non sempre avvertiamo. Quando qualcosa mi piace amo condividerla, anche senza che mi sia rischieto 🙂 Così ho pensato di regalarvi alcuni passaggi significativi di questo libro.

-Formulare richieste in modo consapevole-

[…] E’ mia convinzione che, ogni qualvolta diciamo qualcosa ad un’altra persona, chiediamo qualcosa in cambio. Potrebbe trattarsi soltanto di una connessione empatica, un riconoscimento verbale o non verbale del fatto che le nostre parole sono state comprese. Oppure potremmo richiedere l’onestà: desidereremmo conoscere la reazione onesta alle nostre parole da parte di chi ascolta, Oppure potremmo richiedere un’azione che speriamo soddisfi i nostri bisogni. Tanto più ci è chiaro quello che vogliamo dall’altra persona, tanto più è probabile che i nostri bisogni siano soddisfatti.[…]

Sandra