l’anima

Sarebbe bello se, quando ci guardiamo negli occhi, potessimo l’uno dell’altro vedere, sentire il suono, l’odore, le singole parole, il valore di tutto ciò che l’altro è stato, ha fatto, ha scritto, pensato, fino a quel giorno.
Sono qui di fronte a te e come una flebo indolore mi riempio de tuo vero valore. Vedo la tua anima.
E so chi sei veramente.
E tu sai chi sono io veramente.

Sandra

cosa c’è

e così anche questo Natale è arrivato. Mi sono accorta che si avvicinava solo pochi giorni fa, quando la temperature ha iniziato a scendere.
Sono le 17.32, sono in diretta. Poche ore e inizierà il cenone a casa mia, nelle case di molti, certo non di tutti.
Che posso dire? Posso dire di non essere felice? Posso dire di non avere tutto ciò che si può desiderare di essenziale? Posso forse affermare che la vita con me sia stata avara? No, non posso dirlo. Non posso osare nemmeno pensarlo.
Forse è per questo che mi sento tanto in colpa al pensiero che vivo ogni giorno con queste ombre sul cuore. Una specie di latente insoddisfazione, una tristezza. Cos’è?
Cosa voglio?
Perchè mi sono detta: se c’è qualcosa che non va mettiamola a fuoco così proviamo a cambiare le cose e ad avvicinarci pian piano alla serenità. Ma non so capire dove sia il problema. Solo una cosa ho capito: ho bisogno di parlare con qualcuno. Vorrei tanto qualcuno che mi ascoltasse sincero.
Qualcuno che non vedesse come sono o non sono fuori, non vedesse cosa faccio nella vita, che non si facesse condizionare da nulla. Che ascoltasse e basta. Che sospendesse il giudizio come ho imparato fare io qualche anno fa e che di ogni domanda che mi ponesse volesse sentire davvero la risposta.

Ma oggi abbiamo tutti troppi problemi e pensieri. Vogliamo comprensione ma non abbiamo risorse per gli altri.
Così mi accorgo che…se non ho nessuno che ascolta smetto anche di parlare. Chi l’avrebbe mai detto.

Buon Natale.

Sandra

e quest’anno…

…che obiettivi mi prefiggo per avere uno stimolo a riprendere e illudermi che questo sarà un anno migliore, più simile a me e ai miei sogni?
Che colore do a questo settembre che si avvicina?
Mancano 4 giorni e mi sembra di sentirne già l’odore; di erba bagnata, temporali di fine estate, malinconia per la stagione più bella che se ne va e delicata nostalgia di giorni freddi da scaldare col piumone.
Per Natale voglio perdere 7 chili, e l’obiettivo vero è non ritrovarli più.
Voglio provare ad alzarmi dal letto la mattina sempre col sorriso e con un tono di voce dolce, anche dopo 5 interruzioni di sonno e il definitivo risveglio non proprio graduale e caldo come il mio ormai delicato equilibrio psicofisico vorrebbe.
Voglio ricordarmi di più com’ero a 4 anni e meno come sono a 36.
Voglio lavorare per vivere e non il contrario, ma sempre divertendomi.
Voglio un giorno libero al mese, libero da responsabilità e tutto, o quasi, dedicato a me.
Lista dei buoni propositi o letterina a Babbo Natale?
Ne parlemero a fine settembre, almeno.

Buon rientro a tutti.

Sandra

Il fatto è

che io ti amo.
E ogni volta che vedo il tuo faccino mi scoppia dentro e mi sembra di impazzire perchè riesco a toccare la mia fortuna, oggi, dopo un periodo in cui avvertivo questa fortuna solo attraverso la ragione.
Amo i tuoi occhi, la tua voce che sillaba, con il suono più dolce che abbia mai sentito, poche parole che sono tutto il tuo mondo.
Potrei morire affondando la bocca nelle tue guanciotte morbide, privilegio che raramente mi concedi perchè sei poco incline agli abbandoni tipici dei cuccioli. Sei nata già un pò grande, caparbia fino all’esasperazione, determinata e pronta a farti rispettare urlando le tue ragioni.
Poco più di un anno fa hai iniziato il tuo viaggio nel mondo; mi sembrava di averti accompagnata io a quel tuffo, ma forse non è stato esattamente così e ci ho messo un bel pò prima di recuperare contatto con la verità. Non mi piace ripensare a questo ultimo anno, perchè non è stato come avrei voluto e come avrei dovuto garantirti. Mi porterò questo rimpianto, ma non voglio che diventi un fardello, non voglio più farmi frenare da alcun peso. Ti tengo la mano e mentre cerco di infonderti sicurezza perchè tu possa fare i tuoi primi passetti da sola, lascio che sia tu ad accompagnare me, ancora un pò. Insegnami ancora che ogni giorno è unico e che il senso delle cose devo ricercarlo in te e non nelle cose. Ti amo infinitamente bambina mia, che sei arrivata in questa casa senza che avessimo il tempo di chiederti se ne avevi voglia; ti sei fatta avanti e ora sei qui. Benedetto quel giorno, perchè io ti amo e non saprei immaginarti più perfetta.
Ti amo piccolina, ti amo per sempre.
Mamma

Punto

Sono pronta, ora posso venire con te.
Ho fatto a pugni con me stessa e anche con molte delle persone che sono state con me o contro di me.
Ho capito un sacco di cose, anche che alcune cose non potrò più sviscerarle tanto da raggiungere una vera risposta; quella sensazione di possedere la verità della mia storia non riesco più ad averla e ora so che fa parte della mia stessa storia.
Sono cresciuta e ora che mi volto vedo i passi fatti, tremati, ripassati, anche quelli fatti in punta di piedi per non svegliare nessuno.
Sono diventata grande, adulta; d’altra parte, se anche allo specchio non lo vedono i miei occhi, quelli degli altri dovranno vederlo se mi danno sempre della Signora.
Ho fatto tutto quel che dovevo per arrivare qui senza troppi rimpianti. Non ho obiettivi fondamentali che non abbia raggiunto. Ecco perchè sono pronta.
Ecco perchè posso ricominciare.
Ehi mondo, mi vedi? Sono qui! Nascosta dietro i panni di una mamma bis che lavora 7 giorni su 7 cercando di capire qual è il limite tra dovere e piacere.
Posso esserti utile? Sai, tutto sommato penso di essere una risorsa ancora molto utile, serve qualcosa?
Mando curriculum? Lo so, c’è la crisi, pochi posti di lavoro e tanta disillusione. C’è carenza anche di vita? I giovani non giovani dove sono? A casa coi figli? Ma perchè una volta che fai i figli non puoi più avere una vita sociale? Ah! Non prima che i figli siano autonomi? Urca! Ma allora 18 anni? E va bè ma per allora saremo non giovani ad un passo dalla vecchiaia!
Mondo..mi sa che sei diventato vecchio prima di me.
Intanto io sono qui, con un figlio di 4 anni ed una di 10 mesi; li amo e sono la mia appendice. Impossibile pensarmi senza di loro e al momento nemmeno loro sono tanto dell’idea di stare senza di me per troppo tempo. Ma dopo essere mammasandra ora vorrei tornare ad essere anche Sandra. Punto.
Vediamo che si può fare.

Sandra

quasi felice

E’ arrivato il giorno.
Ho eliminato la polvere per benino.
Ho scostato la tenda e aperto le finestre.
E come spesso accade in questi casi la luce nuova mi ha permesso di vedere che non era tutto grigio, ma solo in ombra.
Non c’è quasi più ombra qui da me.
Forse è questo anticipo di primavera, forse è che all’improvviso mi sento meglio, fisicamente e moralmente.
Oggi mi sono emozionata, ho parlato, ascoltato, osservato, imparato tantissimo: che la vita non è mai come la programmi, che il tempo segna non solo la faccia e spesso quel che lascia non è esattamente ciò che avresti voluto 10 anni fa, ma che forse non ha nemmeno senso ripensare a 10 anni fa.
Se oggi siamo insieme non è già meraviglioso così?
Ho guardato in fondo in fondo a degli occhi belli e un pò tristi, più consapevoli e anche un pò delusi, avrei voluto che gli abbracci durassero di più di quell’attimo comunque lunghissimo in cui ci siamo parlati senza parole.
In quello che ho scritto non c’è tutto quello che avrei voluto, me lo tengo stretto ancora un pò…
..oggi sono quasi felice.

Sandra

Forza aliena!

E’ molto difficile riuscire a dirottare gli interessi televisivi di un nano quattrenne solo su cartoni che tu, mamma, ritieni adatti a lui; e non voglio dire certo che per me dovrebbe vedere solo Pingu (che se fosse esistito ai miei tempi avrei schifato chiaramente) o i Teletubbies (sui quali risparmio ogni commento perchè potrei finire per essere davvero poco ortodossa), però non mi dispiaceva che gradisse i vari Manny tuttofare, Sam il pompiere, il Postino Pat, Rory ecc…insomma cartoni con una morale, e spesso interattivi ed educativi, che coccolavano la mia illusione che a 4 anni, nel 2011, si può essere bambini romantici, equilibrati e non posseduti esclusivamente dalla mostruosa voglia di combattere, distruggere, e mostrarsi sempre più forte, più veloce, più..più degli altri. Ero abbastanza soddisfatta che a scuola mio figlio avesse uno zainetto dei Barbapapà, molto colorato e allegro, anzichè quello zainetto verde fluorescente che hanno TUTTI i maschietti dell’istituto. Il mio nano quel personaggio che per cognome ha un numero nemmeno lo conosceva….eva…appunto.
“mamma, mi compri il braccialetto di Betlem forza aliena?”
“chi??Betlem? ma..a Betlemme è nato Gesù, lo sai?”
“No! è Betlem forza aliena, mi compri il braccialetto?”
“ma..per caso vuoi dire BEN TEN? (tipregonanostupiscimiedimmichenonèvero,cheèsolounoscherzoecheatedell’ominochesitrasformainalienostrapazzamostrinoninteressanullaperchèseiun’animasuperiore.tipregotipregotiprego)
” Betlem! Si chiama Betlem!
” Amen”.

Sandra

Geometrie

Queste feste sono passate, veloci come tutto quello che non dovrebbe andare tanto veloce.
Le temevo un pò, le sentivo poco, ero in scarsa forma fisica e soprattutto mentale.
Ora sono sempre in scarsa forma fisica e la mia forma mentale..bè…lasciamo stare, però devo confessare che queste settimane sono andate meglio degli ultimi 9 mesi e che il ritorno domani a scuola del nano grande mi preoccupa un pò, certo, ma soprattutto..uff..non mi va. Non mi va di riprendere le corse, le lotte e le giornate frenetiche. In queste vacanze (solo del nano, si intenda; qui non si è visto un giorno di vacanza nemmeno per sbaglio) ho scoperto con grande meraviglia che siamo in grado di vivere una giornata intera alla Grande Fratello, ovvero tutti nella stessa casa, senza scannarci. Certo non è facile che accada 🙂 ma con un pò di sforzo può succedere. Ho scoperto che è più divertente cucinare col marito che ti aiuta, e viceversa, e spero succeda più spesso, purchè non stia sempre davanti al cassetto che devo aprire io. E soprattutto mi sono ritrovata faccia a faccia con ” i miei spigoli”. Quest anno non volevo fare propositi, ma uno sono costretta a farlo: smussare. Perchè so essere davvero antipatica. Ma per smussare davvero dovrei arrivare alla radice del problema: ciò che mi rende così spigolosa, spesso. E questa mi sembra una missione impossibile. Almeno ci fosse Tom Cruise a darmi una mano…
Sandra in missione

3…2…1… 2011

Poco più di 24 ore e questo 2010 sarà archiviato. L’anno in cui ho conosciuto la mia bimba, con lei ho vinto una battaglia importante ma poi mi sono ritrovata fracassata per mesi, squartata e disperata a navigare nelle torbide e basse acque dei miei limitatissimi limiti.
Ho vissuto un primogenito diverso e ci ho fatto a braccio di ferro fino a cadere esausta quando ho capito che non era lui ad essere diverso ma io.
Ora siamo tutti qui, pronti a tuffarci in un nuovo anno, anche se oggi è uguale a domani, ma si chiamerà 2011 invece che 2010.
Quanto mi sentirò diversa?
Diepnderà da come avrò dormito la notte; forse molto, forse per niente. Dipenderà da quanta voglia avrò di vivermi la giornata, di quanto sarò capace, spero, di fermarmi spesso per godermi il momento e smettere di correre, chè alla fine verso cosa corriamo? Verso il tempo che passa affinchè passi più in fretta?
Che genere stupido è quello umano adulto.
Stasera Alessio mi ha detto:” ma voi, mamma e papà, non invecchierete mai, vero?
Lo pensavo anche io, un tempo, dei miei genitori; e ora che ho 35 anni faccio una gran fatica, il più delle volte, ad accettare che mia madre non è quella di quando avevo 16 anni e mio padre non percorre più la città a piedi.
E tu piccolino mio? Penserai per tutta la vita quello che mi hai detto qualche sera fa? ” tu sei magica: mamma fa passare tutto”.
Speriamo tesoro…o almeno speriamo sia così per questo 2011, anche perchè per quest’anno non ho ancora intenzione di invecchiare.
Auguri a chi passerà di qua.
Auguri davvero…

Sandra

E sono 4

Ti amo senza un motivo, solo perchè esisti e non potrei fare diversamente. Mi hai cambiato la vita; vorrei dire in meglio, ma invece devo dire che solo tu hai la capacità di mettermi di fronte a lati di me che avrei preferito fossero rimasti ben nascosti dov’erano. Sai tirare fuori il meglio e anche il peggio di me. Con te ogni giorno lotto per sconfiggere questà “adultità” che troppo spesso mi fa correre, tirare dritto senza ascoltare, guardare, pensare, andare, andare, andare, perchè la “bambinità” comunque è sempre meglio, anche quando ti porta a seguire gli istinti sopra ogni cosa e questo può significare tirare pugni a chiunque in qualsiasi momento, oppure pulirsi la bocca solo sulle maniche delle magliette o del grembiulino bianco.
Dicevo che ti avrei rispettato chiunque avessi deciso di essere ed ora, dopo solo 4 anni, ogni giorno devo scavare dentro di me alla ricerca di qualche risorsa che mi sembra di non avere perchè certe cose di te proprio non le comprendo e non le riconosco. Ma so che quella sbagliata sono io per cui, ti prego, perdonami.
Se puoi, se riesci, perdona il mio essere così piccola e limitata. Vorrei essere invincibile, mai stanca, sopra ogni cosa, ma temo di essere molto lontana dal modo in cui tu, come ogni figlio, vedi i tuoi genitori. Ti prego perdona la tua mamma imperfetta che, però, ti ama in modo assoluto e quindi, perfetto.
MammaSandra