Sarò Creativa

11 aprile 2010, ore 17-20.
Inizia l’ultima diretta del week end prima di aprire un nuovo capitolo della mia vita. Quello che sto per chiudere è fatto di una famiglia di 3 persone. Presto saremo in 4 e tra qualche tempo farò fatica a ricordare com’era vivere senza la creatura che oggi ancora non conosco ma che sto aspettando con ansia e curiosità si affacci al mondo lasciando la sua piscina nel mio corpo.
Spero che oggi siate in tanti all’ascolto così che possa salutare la maggior parte di voi, visto che prevedo di essere, per le prossime settimane, un pò impegnata. Diciamo….abbastanza impegnata da non ruscire a seguire blog o altri mezzi di comunicazione moderni 🙂
E con questa ultima affermazione mi merito anche il commento: ” va bè, Sandra, non è che ultimamente tu sia molto presente”. Avete ragione…ma spero che anche questo cambi, in futuro. Sono troppo ottimista? Se oggi sono impegnata domani potrà solo essere peggio avendo due nani in casa invece di uno?? Gulp…non mi terrorizzate, su!!
Torniamo alla mia vacanza “creativa”.
Sarò lontana dalla diretta solo per poco, tutto sommato. Non posso darvi una data certa di ritorno in onda, ma penso che farete a meno della mia voce solo qualche settimana.
Per cui…fate i bravi, vi penserò e comunque qualche puntatina la farò sicuramente appena potrò e soprattutto appena riuscirò a prendere aria dalla mia apnea familiare 🙂
Grazie dell’affetto e del sostegno che mi date e che avverto forte.
Vi abbraccio.

Sandra

Così incinta…

…non lo sono mai stata.
Perchè è vero che ho già un fantastico nano di 3 anni e passa, ma lui a questa epoca di gravidanza era già nato e non proprio perchè lo avesse deciso lui, quanto piuttosto una criminale di ginecologa che non aveva intenzione di essere reperibile ogni giorno delle feste di quel Natale, per cui programmò per benino tutto affinchè due neogenitori come eravamo io e il Capitano credessero che era assolutamente necessario intervenire con un taglio cesareo. Che naturalmente ci fu, 3 settimane prima del dovuto. E di quell’episodio porto cicatrici di cui una sola visibile sul corpo.
Il mio cucciolo, appena venuto alla luce, fu preso, allontanato, tenuto da solo in una culletta per essere stabilizzato perchè, mentre la dottoressa preparava i bagagli per le sue vacanze, lui aveva difficoltà respiratorie e senza nemmeno sentire un attimo l’odore di sua madre o le mani di suo padre, fu trasferito in un’altra struttura, in Terapia intensiva neonatale, dove trascorse il suo primo giorno, il suo primo Natale, il suo inizio di vita, i suoi primi 10 interminabili giorni.
Infiniti minuti, ore, giorni, di dolore dentro e fuori il corpo nostro e suo.
Da allora tante cose sono successe. Una lunga strada è stata percorsa dai componenti di questa famiglia, io in prima fila. Tanti tasselli sono stati messi al loro posto. Si è studiato e letto molto e cercato un modo e degli strumenti concreti e virtuali per convertire l’iniziale desiderio di rivalsa in energia posivìtiva da sfruttare al momento giusto.
Mai stata così incinta perchè questa gravidanza è mia, è nostra; questa bambina che ancora per qualche giorno nuoterà dentro di me, nascerà quando lo vorrà, nel modo più naturale possibile, rispettata, lei e sua madre, senza che mani estranee possano invadere, inquinare, decidere, appropriarsi. Così aspettiamo.
E se un pò di paura immagino sia normale per ogni donna che sa che presto dovrà misurarsi col suo peronale limite fisico, toccare il dolore al massimo della sua espressione, forse il desiderio di conoscere questa creatura, forse l’incoscienza, forse la voglia di mettermi alla prova come bis-mamma, non mi fanno avvertire la paura come prima emozione. Probabilmente avrò tempo di ricredermi 🙂

Insomma questa Pasqua ha in sè il dolore di molti, lo sgomento della sorpresa, il segno di ferite di fronte alle quali non ci siamo saputi difendere, ma in certi casi anche la speranza, che domani non sarà così, o almeno non sempre.
Qualunque sia la vostra Pasqua, tanti auguri amici. Io cercherò dentro me un equilibrio per accogliere la mia piccola come è giusto che sia, per darle un inizio degno e rispettoso della vita, ma al tempo stesso non perderò il contatto con chi ha bisogno di sapere che in questo mondo non è vero che esiste solo l’indifferenza.
E perdonatemi, ma ho proprio bisogno di dire che, di fronte a tutto questo, il resto è davvero nulla. Ora conta la vita, quella che pulsa, di fronte a cui ci specchiamo ogni giorno e che non brilla di luci finte e di paillettes.
Il resto è il contorno, senza cui forse non compriamo da mangiare, ma che non riesce più a nutrire le nostre anime.
Buona Pasqua di emozioni.

Sandra