…ha un psssssssss nella gomma

Si, infatti ce l’ha.

D’altronde lo avevo previsto quando ho scritto il post precedente.

Scrivo qui perchè penso che molti dei visitatori del blog non vadano a leggersi tutti i commenti.

Le vostre riflessioni sono tutte condivisibili e più che valide. Dico che prima o poi vorrei essere un capo e giustamente il commento comune è che non è per niente facile , che le responsabilità ti cambiano ed essere amabile e amichevole con i tuoi “sottoposti” sia praticamente un’utopia. Concordo. Ma d’altronde nel mio pensiero ho incluso che la filosofia dell’azienda, i limiti posti da essa, le condizioni base alle quali è necessario che chiunque si adegui, erano date per scontate; e chiaramente tra queste posso essercene alcune non del tutto digeribili, non ideali, insomma. Ma il lavoro è lavoro: anche quando fai quello dei tuoi sogni non è mai come andare al lunapark.

Se questo è chiaro per tutti, allora io credo si possa parlare di come fare il capo.

Un capo che poi, come ci ricorda Chicca, avrà sicuramente qualche collaboratore che gli sta sulle scatole, ma a me piace il detto: patti chiari amicizia lunga.

Se avete capito che io sogni un ufficio tutto profumato di rose, con musica new age, fatto di abbracci e sguardi pieni d’intesa….mi avete fraintesa 🙂

Venite a lavorare con me e dovrete essere puntuali, efficienti e onesti ( leggi: se fate un errore ditelo sinceramente e nessuno vi lincerà; inventatevi, invece, una scusa e perderete la mia stima e considerazione); io vi offrirò ascolto sempre, considerazione per la vostra persona e per la vostra intelligenza che potrebbe suggerire nuovi percorsi, non dimenticherò mai che siete persone, con una vita anche fuori di qui che merita tempo e attenzione, e terrò ben presente come vorrei essere trattata io dal mio capo.

Io credo che questo sia possibile, ma richiede impegno. Essere un capo non è facile, essere un capo giusto lo è anche di meno.

Sandra 

9 pensieri su “…ha un psssssssss nella gomma

  1. Cara amica Sandra, riesco a provare una leggera sensazione di noia su quest’argomento. Sarà perchè sono molto giovane e vorrei essere partecipe ad un discorso attrattivo. Bene per la prossima volta ti dò i compiti a casa,,,, e con questo vorrei stimolarti a scrivere qualke argomento che potrebbe attrarmi….stupiscimi!

  2. Caro Francesco, mi spiace ma non credo di essere capace di scrivere post, tantomeno con questa e quella aspettativa, a richiesta. Questo blog è nato dalla mia esigenza di comunicare cose che da me arrivassero a chi voleva leggerle. Non scrivo x piacere agli altri. Lo faccio x me, che poi incrocio voi. @silvano: sulla questione genitore/capo ci sarà modo di tornare. Sarà interessante.

  3. ancora mi sorprende la diversità di visioni che troviamo negli esseri umani. a me succede tutto il contrario che francesco, ogni volta sono più convinto della mia partecipazione a questo grande blog, ho trovato un posto comodo dove posso fare commenti sinceri, commenti d cuore.
    Sandra sono ancora stupito! le tue parole sembrano i miei pensieri, da bambino sognava di essere un capo esemplare, poi questo amore per fare del bene mi ha portato a decidermi di fare quello che faccio. ma quanto ti capisco cara amica, anche io sono sicuro che può trattarsi gli altri come ci piace che ci trattino, senza necessità di intrare in zone utòpiche o irrealizabili. ora per riuscire questo il migliore consiglio non sono passi metodici, bensì una preoccupazione sincera per il prossimo; l’amore salva motitudine di errori. ti abbraccio. continua così, sei ùnica 😉

  4. Sandra, comunque voglio chiarire, a scanso di equivoci, che la figura genitore/capo non era intesa nel senso del “padre/padrone” bensì del “buon padre di famiglia”. Cioè una cosa giusta per il bene della comunità, di un gruppo o appunto di una famiglia. Fermo restando che sia fare il genitore che il capo non te lo insegna nessuno e gli sbagli sono al’ordine del giorno. Spesso si sbaglia su la propria e su l’altrui pelle ma sempre con le buone intenzioni di far funzionare qualcosa. Solo chi non agisce non sbaglia mai. Ciao Ciao
    Silvano

  5. David, carino definire il blog “posto comodo” mi sa molto di confidenziale.. 🙂 Per la storia del capo nn volevo confondere le idee a nessuno dico solo che è molto piu difficile di quanto sembra.. io temo di essere un leader piu che un capo il che, se puo sembrare un bene, mi rende ancora piu difficile mettere in pratica, quando purtroppo è necessario, un pò di autorità… per la storia di chi mi sta antipatico la risolvo facile: in ufficio professionale, fuori ufficio buongiorno e buona sera.. 🙂
    ciao a tutti

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