Insomma si sa, questa vita è un immenso dono. Che il più delle volte non sappiamo meritarci.
Io sono davvero brava a non meritarmelo.
Perchè passo proprio troppo tempo a sentire quanto certe cose, molte cose, mi risultino eccessivamente faticose.
Vivo giorni sperando di arrivare alla sera.
E quando mi soffermo a pensarlo mi giustifico dicendo che tutto questo finirà quando, finalmente, riprenderò a dormire almeno 5 ore di fila. Cosa che non accade da 5 anni e mezzo.
E sono un pò stanca, un pò esaurita, un pò a metà.
E’ comprensibile, no?
Insomma, mi assolvo, in attesa di verificare se, quando dormirò bene, riuscirò davvero a riappropriarmi della mia vita, del mio corpo e del mio sorriso.
Però giuro che ogni giorno lavoro sodo su me stessa, per essere meno passiva e molto più attiva e decisiva.
Oggi ho un piccolo turbine nello stomaco.
Vorrei parlare, gridare anche un pò, magari sulla cima di quella montagna che, come in un film, immagino sempre lì ad aspettarmi quando devo sfogare ciò che ho in corpo. Mi vedo lì su, con il mondo sotto di me pronto ad accogliere l’urlo rigenerante. Pulitore. Che tutto cancella e dissipa. Purificando l’anima dalle nuvole tossiche.
Ecco..al momento sono un tantino intossicata.
Eppure mi scopro molto più fredda e controllata nel gestire questa intossicazione rispetto a 3 anni fa quando, per analoghe motivazioni, ho vissuto tumulti interiori che hanno prodotto morti e feriti.
Questa vita è un immenso dono, ma diciamoci la verità: è anche un immenso paradosso. E’ un percorso ad ostacoli dove la difficoltà non è detto aumenti, perchè la capacità di sfruttare l’esperienza che hai accumulato negli anni ti consente di vedere le cose con una luce molto diversa ed una messa a fuoco non indifferente.
Non si esplode di rabbia, non si caccia bile.
Però si affaccia una presenza non sempre costruttiva: la rassegnazione.
E invece io voglio fare come suggerisce il commentatore Siddartha: trasformo tutto in nuove possibilità.
Come quando la sera non sai proprio che cucinare e metti in pentola tutto ciò che trovi. Un minestrone dal sapore imprevedibile.
Chi cena con me?
Sandra