Meglio di niente

Sono solo uno ma sono.

Non posso fare tutto, ma posso fare qualcosa.

Se non posso fare tutto questo non significa che rifiuterò di fare ciò che posso fare.

(E. Hale)

13 pensieri su “Meglio di niente

  1. senza altro abbiamo una visione soggetiva di tutto. abitualmente il fine settimana sono impegnatissimo. sabato di lavoro coi bambini che hanno vita proprio marginale e domenica immerso fra schizzi, studi e preghiera per celebrare messa; quindi io amo i lunedi! 🙂 . Oggi si può dire che ai cominciato decisamente positiva, sono d’accordo con questo hale che proprio non lo conosco. buon martedì a tutti!!. un abbraccio. david

  2. Buongiorno caro David!

    Ci sono alcune massime che mi sono sotate “donate” nel tempo e che più spesso dovrei ricordare. Oggi volevo condividere questa.

    Comunque per precisione: io non odio i lunedì, proprio per niente. Con la vita che faccio non ne avrei proprio motivo. Piuttosto odio alcuni dei miei macchinosi ragionamenti che si ripetono ad ogni inizio di settimana. E per il resto oggi..è martedì: tra 4 giorni sarà sabato 😀 😀 😀

  3. Lina, Lina, Lina…
    Questo è il meglio che sai fare ????
    Leggendo mi era venuto un forte dubbio. Vuoi vedere che “Si viene e si va” non la canta Liga? Poi continuando ho capito che avevi frainteso il mio citare Vasco (i Lunedì) per rispondere a te ed il commento su Liga.
    Grazie mitica per la mia difesa.
    Sai cosa penso spesso? Forse ero nato per suonare il violino oppure per fare il falegname, o ancora il pizzaiolo. Avrei potuto fare uno di questi “lavori” ed essere davvero bravo. Faccio altro e non mi diletto nel farlo.
    Credo che le persone che nella vita riecono a fare qualcosa che gli piace e dando il meglio di se sono davvero fortunati. Ma per il lavoro è come per l’amore: non si sa mai se questo incontro avverrà oppure no. E se avvenisse, saremmo abbastanza pronti per rendercene conto oppure continueremmo a farci un milione di problemi?
    Chi può dirlo….
    Mando saluti in diretta se The Voice è mia complice..

  4. Naturalmente svolgo il mio lavoro con dignità ed onestà intelletuale, spero. Qualora mi accorgessi di non farlo, dovrei smettere sicuramente.
    Baci

  5. 🙂 Gio, non c’è niente di più difficile al mondo che fare il lavoro che si vorrebbe e farlo pure bene. E’ raro. Molto più semplice trovarsi a svolgere comunque bene un lavoro che non ci gratifica del tutto. Immagino che nel tuo caso sia così perchè, come spesso succede, cis i accorge tardi di non essere poi così predisposti per il settore che abbiamo desiderato di conoscere.
    Se ti raccontassi i miei lavori passati…:)
    E se potessi..anche io vorrei tentare mille vite alternative, tra le quali sicuramente quella di avere un negozio, per esempio, lavorare in un pub, avere un asilo… Il bello della vita non lo puoi conoscere mai del tutto finchè non sperimenti ogni possibilità..io sono ancora tanto lontana.

  6. La cosa più importante, credo, è non fermarsi mai. Almeno con la mente.
    Nel mio caso non posso lamentarmi. Guadagno benino lavorando praticamente a casa. Ho anche dei giorni di riposo per dedicarmi alla libera professione e quello mi piace. Lo farei anche gratis e spesso è così. Solo che a volte penso di sprecare il tempo. Si tratta di una sensazione davvero brutta. Almeno per quanto mi riguarda. Si vive solo una volta purtroppo.

  7. giò (faccio fatica a chiamarti “mascalzone”, non mi pare sia il nick più imbroccato per te). magari amare quello che facciamo intanto cerchiamo quello che “pensiamo” ci piacerebbe fare, sembra una salubre decisione vero? io ho fatto il ragioniere per 15 anni ed ancora devo fare qualche oretta in azienda e sono stato sempre convinto che non era proprio quello che volevo di più, ma come dici te “dobbiamo farlo con dignità”. saluti

  8. eccomi!!! sono guarita al 50%… non mi sento ancora al top della mia forma fisica.. ma passerà!! la mia rinite- otite-sinusite (cos’altro aggiungere?) mi fa stare un po’ down.. se a tutto questo aggiungete un occhio arrossato avete il quadro completo della situazione!! oggi sono stata a costretta a indossare gli occhiali (spesse lenti da miope di circa 5 gradi) e non vi dico quanti ‘complimenti’ dai miei alunni… ma noi avremmo mai osato far notare ad un prof che era un po’ brutto?? troppo sinceri i giovani di oggi… troppo..
    comunque posso dire che mi sento abbastanza realizzata nel mio lavoro… il mio sogno nel cassetto? non è , david, come hai detto tu scrivere dei racconti brevi ma creare dei bei quadri.. avevo un buon potenziale da piccola.. che poi non ho coltivato… ma mi piacerebbe ..e forse dovrei anche cominciare.. come dici tu, sandra, ancora non abbiamo sperimentato tutto….
    baci….

  9. dimenticavo: sandra e lina.. grazie per gli auguri di pronta guarigione…

  10. cara carmy: si noi giovanissimi trentoenne (che sono più vecchi di te? ehh questo lo sò) pensiamo che abbiamo già sperimentato tutto, ora…io direi che siamo proprio nel forno!. 😉 più in la di questo commento un po sciocco, mi pare bennissimo che tu provi a scrivere, io prommetto di leggerti.
    cara sandra ho curiossità su questi toui lavori passati, quello della giocacitre di pallavolo già lo sappiamo. ci sono altri? io doppo ti racconterò i miei. abbracci .

  11. grazie, caro David.
    Ti racconto brevemente la storia del mascalzone. Mi è stato sempre molto simpatico il nome della barca partenopea che ha partecipato alla Luis Vuitton Cup. Non so bene se prendendo spunto dal pezzo di Pino Daniele.
    Quest’estate abbiamo messo in piedi una squadra di calcio a cinque con dei vecchi (e non solo) amici ed abbiamo proposto un nome per la squadra. Ognuno il suo ed il mio era proprio mascalzone lucano. Mi sembrava scanzonato al punto giusto. Non ho avuto fortuna ma mi sono affezionato a questo nome. Romantico oppure un po’ stupido? Ai posteri l’ardua sentenza…
    Domani si torna in cantiere per sette (otto) giorni con turno dalle 08 alle 20. Mi mancherete ma cercherò di seguirvi. magari di sera.
    Un embrasse

  12. Che lavori ho fatto? Facciamo che ti scrivo un pò delle cose che mi hanno impegnata, anche senza stipendio 🙂 mmmm…6 anni di animatrice in colonie estive per bimbi, ma trattandosi di 6enni facevo più l’educatrice che l’animatrice. Poi baby sitter, volantinaggio, consulente di una scuola d’inglese, segretaria di dipartimento universitario, segretaria di presidenza di Facoltà, creativa pubblicitaria, stidentessa di architettura…per troppi anni. Poi tutto quel che ha a che fare con la radio lo ometto: riguarda anche la mia attualità.

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