Aprire gli occhi

Dicembre 2010.
Natale è ad un passo da noi.
E’ il primo anno che lo sento poco e non ho voglia di sforzarmi. Come se il calendario ci stesse prendendo tutti in giro. Non è ancora tempo d’avvento. Cosa aspettiamo? Di chi festeggiamo il compleanno? Da poco hanno cominciato a cadere le foglie dagli alberi, è appena iniziato l’autunno e già vedo alberi illuminati e vestiti rossi nei negozi.
Mi sento molto in colpa per non riuscire a trovare un pò di serenità, per aver permesso che passassero questi quasi 8 mesi della mia piccina senza avere lo stesso animo pieno di speranza che avevo 4 anni fa per il mio ometto. Oggi davvero non ho la speranza.
Perchè oggi ho tutto più chiaro.
E c’è poco da sperare quando comprendi che il mondo che viviamo è l’inferno.
Mettiamo al mondo dei figli che da quando fanno il primo respiro dobbiamo pregare di riuscire a proteggere dalle brutture di questa terra, dall’animo marcio di chi lo abita, dai meccanismi perversi che lo governano. Sudiamo, ci informiamo, non dormiamo, pensiamo, costruiamo, per dare una base sicura, delle fondamenta, un briciolo di sicurezza, di fiducia, per poi vedere tutto crollare, spazzato da una mano che, insensibile, non sente, irrispettosa, disprezza, si agita e viola tutto e tutti. Una mano, cento mani, mille menti, milioni di corpi senza anima che vivono inquinando la vita pura degli altri e dei nostri bambini che in un attimo non sono più tali.
Signore, strappami via questo egoismo, sradica via da me l’illusione, donami la saggezza di camminare questi giorni in punta di piedi. Forse se non mi sentono riesco a proteggere chi amo. E ti prego dammi la forza e la conoscenza per sorreggere chi è stato preso e annientato e ha bisogno di rimettere insieme brandelli di anima calpestata. Questi due figli aiutami a renderli consapevoli che il mondo non è una favola, ma qualcosa da cui difendersi. Forse anche con un pò di paura, perchè la paura ci aiuta a restare vigili.

Sandra

L’attesa

Caro blog, no, non ti sto trascurando deliberatamente.
Non mi sono stancata di te, anzi, di te credo proprio di avere bisogno. Perchè è grande il bisogno di parlare, comunicare e se non riesco o non posso farlo in modo tradizionale penso che farlo così mi aiuterebbe comunque a raggiungere lo scopo. Solo che non ci riesco più.
Non ho ancora messo a fuoco quale sia il motivo reale di questo blocco, perchè da dire ne avrei tante, eppure non riesco più a farlo con la leggerezza di prima, quando era più importante il mio desiderio di scrivere che la paura di essere trovata da chi non voglio mettere a conoscenza di quel che ho dentro. Forse, per questo, dovrei ucciderti?
No..aspetto che passi…sembra il consiglio più quotato in questo periodo: aspettare che passi.
Mi siedo. Se qualcuno vuole farmi compagnia qui c’è un sacco di posto.

Sandra

Proprio stupida!

Devo attaccare in casa un paio di cartelli; il primo sarà:
-QUANTO SONO STUPIDA!-
Ma grande! Grande grande!
Perchè si deve essere proprio gnucchi irrimediabili per non vedere quello che invece è davanti al mio naso e mettere a fuoco tutto solo quando negli occhi ho il dolore degli altri.
STUPIDA! ED EGOISTA!
La vita è generosa con me. Devo stamparmelo in faccia, in un sorriso, racchiudere tutto.

E basta!
Sandra

Al lavoro!

Si, è vero, confesso: ci sono giorni, molti giorni, in cui dubito di alcune scelte fatte, metto tutto in discussione, mi chiedo se sto percorrendo proprio la mia strada. Sono al posto giusto? Ho preso il treno per il quale ero predestinata? E adesso? Faccio bene a vedere le carte o dovrei rischiare?
A volte me lo domando, a volte lascio scorrere.
Altre volte mi accorgo di aver inavvertitamente lasciato aperta la porta che conduce alla mia coscienza e se ci entra una canzone, cosa peraltro non così difficile dato il mestiere che faccio, ecco, non svaniscono i dubbi ma mi ricordo come ho cominciato e perchè. E il cerchio si chiude.
Non sono sempre fiera, ma riesco a darmi dei motivi. E credo sia abbastanza.
Perchè per il resto ho tutto. Ho la fortuna infinita di poter trascorrere quasi ogni mio singolo giorno con tutte, ma davvero tutte, le persone per me vitali. Se poi ci sono aspetti della mia vita che, come per tutti, non raggiungono la sufficienza, la vita sarà pure fatta per lavorarci, altrimenti sai che noia!
Al lavoro, quindi, ma con serenità.
Sandra

Tu ce l’hai un sogno?

Ho un sogno stropicciato in tasca.
L’ho riposto lì, distrattamente, dopo averlo tenuto in mano tanto tempo. La mano sudata l’ha sbiadito un pò, come succede al foglietto della spesa che porti con te per esser certo di non dimenticare niente, poi però tra i banchi, gli scaffali, le offerte, capita che si abbia bisogno di mani libere così il foglietto finisce in fondo alla tasca del jeans, un pò accartocciato.
La vita scorre.
Una sera guardi il soffitto bianco e credi di aver chiuso gli occhi sulla giornata quando invece stai solo tornando indietro con la memoria. Ricordi giorni, impressioni, sensazioni, odori, e battiti del passato.
E’ strano e profondo lo sconcerto di accorgerti che tu non sei solo la persona che vedono gli altri, ma anche la persona che avresti voluto e potuto essere se avessi continuato a credere nel tuo sogno.
“Tu ce l’hai un sogno?” – “Ce l’avevo. Devo averlo dimenticato nella tasca di qualche pantalone…non so..forse lo ritrovo ma secondo te mi serve?”
Quando sei sulle montagne russe e inizia la discesa all’inizio credi di poter controllare la situazione ma ci vuole poco a capire che in realtà devi lasciarti portare. Tu non decidi nulla del percorso. Accetti di farlo e..che Dio ce la mandi buona.

Sandra e il suo sogno sbiadito

Il coperchio

Quando ero decisamente più giovane avevo la messa a fuoco sui miei pensieri davvero molto ben regolata; nulla che attraversasse il mio cuore o sfiorasse la mia anima restava “oggetto non identificato” per molto tempo. Forse perchè avevo molto tempo per riflettere, fatto sta che pensavo tanto e capivo abbastanza; di me, naturalmente. Sono sempre stata molto fiera di questo perchè è così che sono cresciuta ed ho anche superato ostacoli e difficoltà del momento, ho operato cambiamenti che mi hanno portata ad essere quella che sono. O che ero.
Perchè oggi non trovo più quella caratteristica che mi era tanto utile a non ristagnare nelle cose e nelle sensazioni. Se mi fermo (e già fermarsi in questo momento è difficile) ho l’impressione di essere in un vecchio e intasato ripostiglio; a casa mia si chiamava ” la stanza di sgombero”. C’era qualsiasi cosa non trovasse una collocazione consona fuori di lì e per un bambino era una stanza anche molto interessante. Crescendo è rimasta la stanza in cui andavano le cianfrusaglie; chiuse lì dentro fingevi non fossero in casa e l’idea liberava spazio anche nella mente. Ecco, io sono nella stanza di sgombero a cercare ciò che ho perso, solo che non lo trovo. E rovistare non ha mai fatto per me, nemmeno nei mercatini in cui, se rovisti bene, fai l’affare del secolo.
Così esco dalla stanza e continuo a sentirmi come una pentola che bolle e fa sobbalzare il coperchio. Se qualcuno lo togliesse almeno sbollirei e forse uscirebbe la condensa per lasciare il risultato di un lungo lavoro…
Finchè non riuscirò a togliere quel coperchio temo sarò anche a corto di troppe parole e faticherò a metterle per iscritto qui..
Come si toglie il coperchio?
Sandra

Stop and Go

Cari amici,
leggermente slittate ma sono arrivate le mie ferie: due settimane di stop soprattutto dal computer, che è il mio più fedele e costante compagno quotidiano per almeno 12 ore al giorno.
Cosa farò?
Bè, alla fine..ho rinunciato a fare un viaggio. Avrei voluto, lo confesso chiaramente. Soprattutto perchè ho tanta voglia di viaggiare. Ma quest’anno siamo davvero troppo stanchi e presi da un equilibrio familiare ancora un pò traballante dato l’arrivo, quasi 4 mesi fa, della principessina Noemi. Se vacanze devono essere (e il corpo e la mente lo richiedono fortemente) meglio che siano vicino e in compagnia di chi può garantirci qualche minuto di respiro al giorno. Così…in sostanza, farò qualche bagno al mare, ma un mare molto a portata di mano, e, soprattutto, sarò tecnologicamente collegata al mondo solo tramite cellulare che sarà anche poco coperto dal segnale, per cui…Stop quasi assoluto.
E poi Go, tra pochi giorni, tutto sommato. Ma ci penseremo poi..
Buone vacanze a tutti…settembre è vicino 😉

Sandra

Video

Anchea voi capita di desiderare di essere la protagonista, senza voce, di un film?
Chiudo gli occhi, in genere metto le cuffie, e ascolto. Immagino scene di me e della mia vita che funzionano o forse no, ma che scivolano via con la colonna sonora che ho nelle orecchie e tutto sembra possibile. Che dite? Che sembra tanto un qualsiasi video musicale? Già…
è così..
mi sento la protagonista muta di un video…
no, non mi ci sento, ma a volte vorrei, perchè nei video sembra sempre tutto facile, e soprattutto così concentrato da farti comprendere meglio ciò che sta accadendo e se la fine non è delineata quasi quasi riesci ad intuirla.
Insomma..una scorciatoia…
Scusate…vado a immaginare il mio video, c’è Iris dei Goo Goo Dolls 😉

Sandra

Vento e vacanze

Domenica 25 luglio e finalmente si respira. Durerà poco, lo so, ma intanto sono grata per questo giorno, per questa brezza, anche per l’acquazzone estivo che si è abbattutto su Napoli e ha lasciato l’aria tipica di inizio settembre. Certo..col calendario non ci troviamo…ma ammetto che era esattamente quel che ci voleva, per riposare meglio, per pensare meglio, per essere più sorridenti e ottimisti.
Ora resta solo da stabilre dove andare in vacanza. Dovrei anche darmi una mossa, visto che, in teoria, sarei in ferie dal 2 al 16 agosto e con due figli, di cui una di 3 mesi, sono così ben organizzata da non sapere ancora dove mi porterà il vento…
Cerco un posto tranquillo, magari una casetta direttamente sul mare, rigorosamente litorale sabbioso e acqua pulitissima. Suggerimenti?

Sandra

Luglio col bene che ti voglio…

…sei arrivato anche tu; con un bel calcione hai mandato a farsi friggere questo mese di giugno che ci ha vergognosamente fatti uscire dai Mondiali 2010, che ci ha introdotti in una estate che si è fatta abbastanza attendere e che proprio in queste ore, invece, come al solito, ci fa quasi sognare il vento di fine settembre.
Arrivi tu e le vacanze non sembrano più un miraggio, una illusione per poveri impiegati della vita che devono attendere ancora troppe settimane per sentirsi davvero padroni della propria libertà.
Qualcuno già ha fatto le valigie e ha volontariamente lasciato a casa l’orologio.
Qualche altro aveva sogni e desideri che ha visto infrangersi in queste settimane e ora deve rimettere in piedi i cocci o quel che resta del suo cuore stropicciato.
Io inizio a sentirmi, finalmente, meglio.
Sono più lucida, serena, obiettiva.
Non lo sono stata in questi ultimi due mesi, ma non è stata colpa mia, permettetemi di dirlo. Non potevo esserlo.
Ora ritorno a vedere la mia realtà.
Meravigliosa.
Certo..anche io sogno le vacanze e sogno delle vacanze che non farò mai, o mai più; sogno di dormire come facevo quando abitavo ancora coi miei genitori, sogno di farmi una doccia lunga 3/4 d’ora e non 5 minuti, sogno di mangiare con tutte e due le braccia appoggiate al tavolo e non con metà del corpo impegnato a dondolare una neonata, mi chiedo se capiterà mai più di uscire, fare una passeggiata, incontrare gli amici per strada e fermarsi a bere un aperitivo in leggerezza..
Ma poi penso che ho 35 anni, due figli che adoro, un marito che se non fosse con me lo starei ancora cercando proprio così com’è e ho chiaro davanti ai mei occhi che se fossi la 35enne rampante, in carriera, mondana e libera, sarei terribilmente infelice, perchè ciò che per me è più importante è sicuramente quel che ho oggi, che mi costringe a mettermi alla prova ogni giorno e spesso uscirne miseramente sconfitta, ma con un obiettivo, sempre.
Oh! ho detto che la mia attuale vita è tutto ciò che per me è più importante, ma non ho detto che non ci sia altro per cui…continuo a sognare ad occhi aperti (anche perchè se chiudo gli occhi mi addormento in 3 nanosecondi e addio sogni di vite parallele).
E a voi come va? Vivete o sognate?
Sandra