Alla c. a.
del Sig. Dicembre.
Gentile mese di Dicembre,
da sempre sa quanto io la stimi, la agogni per i restanti 11 mesi dell’anno e la sostenga anche a costo di essere presa per una fanatica. Oggi sono qui a scriverLe nella speranza di ricevere da parte Sua un gesto di riconoscenza nei miei confronti, ma diciamo pure di pietà!
Egregio Sig. Dicembre,
potrebbe, cortesemente, decelerare?
Oggi è già il Suo 5° giorno. Tenuto conto del fatto che lei finisce il 25, perchè i successivi 6 giorni si sa che sono esclusivamente un doloroso strascico che porta alle prime influenze, e agli infettivi buoni propositi sempre disattesi, potrebbe essere così cortese da scorrere un pochino più piano?
Mi creda, con tutta la buona volontà, non ce la faccio proprio a starLe dietro. Sarà che inizio ad avere una certa età, sarà che perdo qualche colpo, ma siccome non riesco a fare in un giorno tutto quel che dovrei secondo la mia tabella di marcia, il mio corpo, da solo, senza che io glielo abbia chiesto, ha deciso di recuperare tempo a suo modo: tenendomi sveglia di notte, all’alba, o ancora prima. Non so come spiegargli che è controproducente che mi alzi dal letto con una sola parola che mi gira in testa: BUONANOTTE ( che avevi pensato, eh??).
Insomma Dicè! Vacci piano, dai. Dammi tregua, metti la seconda e goditi il panorama.
Certa di un celere e positivo riscontro, porgo distini saluti.
P.S. domani sarà sabato: non facciamo come al solito che non faccio a in tempo a girarmi che è già lunedì, ok?
Sandra