Sana e robusta costituzione

E’ stato fatto il certificato anche al blog e al sito di radionorba, è per questo che nell’ultima settimana non siete riusciti ad accedervi, e nemmeno io, sia chiaro.

In effetti è stato un pò come restare senza voce, impossibilitata a comunicarvi che si trattava solo di un inconveniente a breve termine.

Ma insomma, è passato: eccoci di nuovo qui.

E’ stato bellissimo comunque ricevere le vostre e mail preoccupate 🙂 Mi ha dato un pò il polso della situazione, mi ha fatto comprendere quanto siate assidui lettori del mio blog.

Tutti reduci da una qualche influenza, lieve o meno lieve, eccoci pronti a tornare a parlare.

Come state amici?

Io, come ho detto poco fa in onda, per la prima volta dopo un sacco di tempo, mi sento davvero bene! Fisicamente intendo. Ho passato diverso tempo sentendomi spesso fiacca, anche di umore mediocre, ma stamattina venivo in radio piena di energia. Odio correre…ma quasi quasi mi sarei fatta qualche chilometro! Forse perchè sembra davvero arrivato il bel tempo, forse perchè siamo a maggio, non so.

Sto bene!

P.S. riserverò ad un altro capitolo, meno solare, il racconto dell’ennesimo nido di piccioni sul mio balcone….AFANGùL! Opppps..:P

 Sandra

No limits

Questi nani miracolosi, che se gli presti poca attenzione mentre sei preso da 120 faccende sono incredibilmente difficili da gestire, ma se ti fermi e li guardi bene dritto negli occhi mentre ti parlano ti catapultano in un mondo diverso, tipo Alice nel paese delle meraviglie.

Capita che a 28 mesi appena compiuti, con la precisione di un professore di italiano (che ha però studiato BENE la dizione) ti dica: “io mi sono organizzato, ora faccio le capitombole” (=capriole).

Per il mio nano molte espressioni che al padre restano ancora oscure, non hanno più segreti, di pronuncia ma soprattutto di associazione di significato.

Entrano con orgoglio nel vocabolario:

*a pancia sotto*

*maniglia e manico*

*campanaro*

*palombaro*

*sabbioso*

*pomodoro* ( che fino a poco tempo fa era Bombindando)

Presto nuovi aggiornamenti.

Sandra

Con calma

Ho completato il raccolto.

Mondato, selezionato e ripulito.

Fatto tutto con cura e senza fretta.

Ora attendo il risultato e nel frattempo respiro profondamente e lentamente.

Sono pronta ad offrire a chi ne avesse bisogno quel poco in più che ho imparato in questi giorni. L’unione continua a fare la forza.

Buon week end a tutti.

Sandra

Ripartire è un pò morire, un pò rinascere.

E’ passata una settimana dal terremoto a L’Aquila; qualche settimana in più dall’inizio del calvario per Kikki e la sua famiglia; qualche anno, una vita intera, per chi affolla i corridoi di quegli stessi ospedali ed io non so nemmeno esistano.

Io soffro oggi, ho sofferto ieri, soffrirò ancora, orientando la mia pena su quel che conosco e dimenticando, un pò troppo spesso, che questo mondo è fatto soprattutto di gente che soffre e che io non conosco. Forse lo dimentico, lo dimentichiamo perchè ad un certo punto, da qualche parte, bisogna pure ripartire. Per noi, per dare un senso alla nostra vita, perchè averne rispetto vuol dire viverla. E spegnersi ne è invece la negazione. Così, dopo aver rifiutato fortemente i tentativi di chi mi spingeva a mettere un piede davanti all’altro e percorrere una strada, qualunque fosse, invece che restare ferma a settimane fa, ora ci provo. Un passo per volta, per provare ad indovinare quale direzione prendere perchè mi porti, spero, verso quelle persone che voglio aiutare. Per loro, ma soprattutto per me.

Sandra

Tremo

h. 3:30 a.m.

(Alessio dorme lamentandosi; sarà per questo che Mauro ha iniziato a ondeggiare nel letto: vuole cullarlo. Incredibile il vigore che ci sta mettendo…forse è il caso di fargli notare che può anche fare più piano)

Deve aver pensato la stessa cosa anche lui, perchè accende la luce quando ha capito che non ero nemmeno io a provocare quelle ondulazioni così violente.

Quando qualcuno mi dice che c’è il terremoto d’istinto domando se sia uno scherzo, ma i lampadari che oscillano non sono una bugia.

Da quel momento mi scoppia un gran mal di testa; e il terrore.

Come faccio a sapere se sia il caso di andar via? prenderò tutto quel che occorre? Riuscirò a proteggere la mia famiglia? Speriamo che non ci siano grossi danni, persone ferite…

Non so quanto sia durato, ma tanto, non solo pochi secondi.

Ho vissuto solo un’altra situazione di grande allarme, nell”80, ma ero troppo piccola. Non ricordo una paura simile.

Quello che è realmente accaduto ora lo sappiamo tutti.

E noi a Napoli, abbiamo vissuto solo un piccolo episodio di ciò che ha toccato l’Abruzzo.

Ma questo 2009 non doveva essere migliore dell’anno precedente?

Sandra

Kikki

Non lo faccio mai, eppure potrei, perchè non passa giorno che non mi imbatta in qualche notizia che fa devvaro venire voglia di cambiare città, paese, meglio mondo.

Oggi lo faccio, e scrivo questo post chiedendo, implorando il vostro aiuto.

Vi imploro, se credete in qualche Dio, nel mio, nel vostro, se credete che un pensiero, una preghiera, la concentrazione di energia positiva, o qualsiasi forma possibile, possa alleviare il dolore, fisico e psicologico, possa anche cambiare le cose, vi prego, concentratevi su un bambino di 3 anni che in questo momento è in ospedale, che si prepara ad affrontare 5 mesi di chemioterapia. Concentratevi su di lui, che dalla sera alla mattina è stato proiettato in una vita che non c’entra nulla con tutto ciò che di bellissimo ha potuto avere finora grazie ad una mamma ed un papà che lo adorano. Vi prego..aiutatemi, aiutateli…

 Sandra

asrev eciV

Un mondo al contrario

La mattina i genitori non vogliono alzarsi e i figli, aprono le porte, per far arrivare l’odore di caffè e latte caldi, illudendosi che sia sufficiente a far alzare i due adulti.

I mariti escono più tardi la mattina e si specializzano nel fare 28 faccende domestiche in 15 minuti, inclusa vestizione e lavaggio dei più piccoli.

Le donne escono la mattina, tornano la sera trovano la cena pronta e la tavola apparecchiata e sono giustificate pure se lasciano le scarpe sul tappeto in Salone.

La donna più affascinante è quella che indossa la taglia 46…a volte anche 48 e quelle che portano la 44 sono davvero troppo magre!

E naturalmente le maniglie dell’amore negli uomini, sono un requisito fondamentale per avere successo con le donne e nella vita in generale.

Meglio calvi e pelosi: le donne possono dire addio alla tortura della ceretta e gli uomini…coi peli che escono dalla orecchie sono così vicini alla natura!

L’ideale è guadagnare poco, tornare quasi quasi al baratto: sai quanti pensieri in meno se non hai soldi da spendere? Io do una torta di mele a te, tu dai 1 chilo di pane a me ed è fatta!

Siamo buoni ed educati tutto l’anno ma a Natale, cacchio, possiamo mandare a quel paese pure Topo Gigio e dopo siamo pronti per un altro anno di immensa e istintiva generosità e desiderio di immolare la nostra esistenza per l’altro.

Per strada possono circolare solo tricicli di Winnie the Pooh e  bambini sui pattini a rotelle, di quelle che non girano troppo bene e si indossano sopra le scarpe. Gli adulti camminano a piedi e solo dandosi la mano.

Ovviamente si lavora 3 mesi all’anno e per 9 ci si annoia in vacanza.

E si potrebbe andare aventi all’infinito…continuate voi?

Sandra

Comunicazione di servizio: Ricetta cercasi

Care amiche cuoche, tra i commenti al post delle zeppole c’è quello di un nuovo blogger di nome Giovanni che chiede l’invio della ricetta delle zeppole fritte…bè..avanti con la ricetta! In particolare credo sarebbe giusto che la nostra Terry ci inviasse la sua, visto che le foto relative le ha scattate lei. Se recuperi il commento c’è anche la mail del blogger, decidi tu se inviare al ricetta a me oppure direttamente a lui. Grazie

Sandra

La zeppola in bocca

Con un giorno di ritardo: auguri a tutti i papà che ci sono o che c’erano, a tutti i Giuseppe e le Giuseppina 🙂 Per festeggiarvi degnamente al sud esiste la tradizione di preparare le cosiddette “zeppole di S. Giuseppe” ma ho scoperto casualmente che solo spostandosi da Napoli a Salerno la suddetta zeppola in realtà differisce in modo sostanziale.

A Napoli la zeppola di S. Giuseppe è quella fatta con la pasta del bignè, fritta (bbona!) o al forno e farcita con un pò di crema pasticcera e una ciliegia o una punta di marmellata di ciliege…proprio come queste che ha fatto la nostra Terry:

terry zeppole 2

terry zeppole

A Salerno pare che la zeppola di S. Giuseppe sia quella che io conosco come…Graffa!!! Superbuona, ma con un impasto fatto probabilmente con le patate. Insomma..il krapfen, che ancora caldo si passa nello zucchero oppure nel miele o come ha fatto la nostra Emy nella cannella; ecco alcune fasi della lavorazione e poi il capolavoro:

emy amalgama

emy frigge

emy zeppole finite

emy1

Corro a mettere il bavagnino 🙂

Grazie alle cuoche!

Sandra