Sopravvissuta
In qualche momento ho pensato di non farcela, lo ammetto.
E invece sono sopravvissuta. E dopo i primi due giorni in cui appena mi fermavo sentivo le gambe spezzarsi, ora sto decisamente meglio. Meno stanca, più desiderosa di fare.
Chiusi tutti i conti con la mia prima casa “da grande”, eccomi alle prese con lo spacchettare la mia vita e trovarle una collocazione nei vari cassetti, armadi, muri, appendiabiti.
Attualmente sono “scucinata” e slavabata”.
Traduzione: i pensili della mia cucina campeggiano fieri per terra perchè durante il trasloco gli operai della ditta non avevavo le punte di trapano adatte al gres porcellanato (??) e non ho anocra i lavibo dei bagni perchè i muretti sui quali vanno montati sono ancora privi di rivestimento.
Insomma ci laviamo nel bidet (???) e mangiamo per carità cristiana dei nostri parenti che ogni giorno ci portano qualcosa.
A parte questo somigliare a degli allegri sfollati, ogni giorno casa assume un pò di più la sua “forma” finale. Spero nel giro di una settimana o poco più di liberarmi di tutto il superfluo ( leggi: scatoli ingombranti).
Ah! Mi mancate. Siete partiti, siete tornati, siete piuttosto assenti e si avverte forte e chiaro. Io sono qui, vi aspetto.
Baci amici.
Sandra