Si viene e si va

Venerdì nervoso, quasi isterico: avevo un impegno importantissimo che viene disdetto solo 3 ore prima, portando con sè una serie di spiacevoli e problematiche conseguenze. Ho bisogno di gratificazione: faccio fuori 3 pastarelle in 5 minuti.

Sabato di recupero: il frigo piange disperato per il vuoto che ha dentro. Urge spesone. Così, memori dei molteplici tentativi di giro al supermercato con nano camminatore al seguito, decidiamo di mollarlo ai nonni e fare le cose per bene e con una certa calma. Avevo quella specie di friccicore tipico dei momenti in cui sai che stai facendo una cosa insolita. Ma il fricciore dura due secondi: scacciato violentemente da un sonno indecrivibile. Così si va. Spesa, gira di qua, gira di là, guarda le offerte, non esagerare, paga, carica la roba e via a scaricare tutto a casa. Sono le 17.00 Ma..che dici..mezz’ora di nanna?? Ok..

Ronffffffffffffffff

Si solleva la palpebra destra, mentre quella sinistra approfitta di quegli ultimi instanti. Ma che ore sono? LE NOVE MENO UN QUARTO??? ARRRRRRRRRGHHHHHHHHH!

Sguschhhhhhhhhhhh

Schizziamo fuori casa per ricongiungerci al nostro nano in carica. Ed eccolo lì, felice, contento e ipereccitato per aver potuto rincorrere e martorizzare il cane dei nonni.

Domenica pacifica: senza fretta, senza doveri e senza vestiti formali. Tranquillità e momenti caldi.

Insomma, ristabilito l’equilibrio per poi riprendere a fare gli acrobati  in settimana. Perchè la vita è quasi sempre un gioco di equilibri, di bilance e bilanci. Se da qualche parte toglie, da qualche altra bisognerà rimettere. Credo che per una specie di istinto di sopravvivenza ognuno di noi si mpegni nel farlo, anche quando pensiamo di non averne le forze o, peggio, il motivo.

Inzia una nuova settimana. In realtà nulla comincia, sono giorni che si susseguono, ma il concetto di “inizio” porta con sè un pensiero positivo e allora…si INIZIA. Di nuovo 🙂

Buona settimana, amici.

Sandra

Peso massimo

pesi 

E una delle due settimane infuocate è andata! Con qualche alto e qualche basso. Cominciamo dal basso: nel mio frigo non c’è più la ciotolona con le 6 uova di Pasqua. Qualche folletto invisibile deve essersele fatte fuori…in una settimana netta…cavoli…meglio che non ci penso 😀

Poi qualche alto: domenica è stata un strepitosa giornata di primavera, in cui ho abbandonato per strada tutte le pesantezze, tossine, polveri, negatività di questa infinita serie di giorni di pioggia e malumore! Che belle ore ho trascorso! Mi sono sderenata, diciamolo! Perchè comunque uscire a piedi per andare con due nani al seguito per le vie belle e profumate di mare di Napoli non è una cosa di tutto relax. Anche perchè immaginate l’entusiasmo di un puffo di 15 mesi che sgambetta cercando di rincorrere i colombi o i palloni dei puffi più grandi di lui e che, soprattutto, quando era il momento di andare, decideva di prendere sempre la strada opposta..Insomma..siamo tornati a casa con le gambe in manutenzione straordinaria ma con l’umore davvero up!

E intanto parte una nuova settimana, nella quale  gli impegni di routine si fanno sentire scacciando via presto gli strascichi di sole della domenica. La verità è che ci vorrebbe una bella vacanza:  poter mettere tante domenica in fila una accanto all’altra per provare a vedere se i piccoli impegni faticosi di ogni giorno, uan volta che si dovessero riproporre,  improvvisamente sembreranno perdere qualche chilo.

Sono un pò sotto stress, lo ammetto. Un pò..parecchio. E a volte ne risento troppo. E’ come se la mia vita fosse divisa nettamente. Sandra è almeno due persone. E quella che non riesce a vedere tutto rosa le sta proprio sulle scatole. Ma non riesce a liberarsene. Vorrei un pò più di leggerezza da parte mia (e non intendo sulla bilancia). Invidio un pò chi vive con più tranquillità, senza mai essere di corsa, ma poi proprio queste persone così “lente” mi danno sui nervi perchè mi costringono a correre per due.

OHHHHHHHHH…vedete? Sò troppo pesante…

Uff!

 Sandra

De fuego!!!!

Così saranno questa e la prossima settimana!

Ho un sacco di scadenze, impegni, appuntamenti. E non ci illudiamo: molti di questi tutt’altro che piacevoli e rilassanti. Anzi, faccio prima a dire che lo stress è allegramente parcheggiato a casa mia.

E in tutto questo devo cercare di stare lontana da quei 4 o 5 chili di cioccolato che ho spezzettato in una ciotolona, nell’illusione che riducendo le dimensioni delle lastre si riducesse anche la tentazione.

Cavolo! ma tutta sta buonissima cioccolata, profumata, con quel colore che è solo suo e irripetibile, è proprio uno spreco! Fino ad ora non lo avevo mai pensato, ma forse è perchè questo è stato il primo anno della mia vita in cui ne ho avuti 5! Davvero troppi! Perchè poi che fai? Non li mangi? E no! Peccato doppio! E allora cedi…ma lo fai per ricatto psicologico! NO! Ho deciso che qualche pezzetto lo mangerò (perchè non sono mica un robot) però lascerò a chi si fa meno problemi il rischio indigestione 😀

E voi?? Avete pesato la vostra cioccolata? A che quota siamo?

Sandra

Auto-celebration (per chi ha voglia di leggere)

Quando la fortuna sta nella sfortuna.

Ho letto tante volte che un cambiamento come quallo di un trasloco può rappresentare un trauma. Magari non sempre e soprattutto non quando vai a migliorare, ma quando 11 anni fa è capitato a me di lasciare il posto in cui ero cresciuta per andare in un altro che proprio non mi piaceva non ho vissuto un bel momento. Non posso definirlo proprio “trauma” ma momento difficile si. Anche perchè io ho sempre vissuto in maniera piuttosto introversa i miei dolori. In modo non troppo sano. Se penso a quel periodo mi vedo di spalle, pensierosa, con la radio accesa. Sempre. La mia compagna. Non mi aveva lasciato. Diversamente da alcuni amici. E fu così che uno spot cambiò la mia vita. Pubblicizzava un corso, di dizione, di comunicazione..per aumentare la propria autostima. E non credo che siano state proprio le mie dita a comporre il numero di telefono, perchè non era affatto da me; eppure in un momento di incoscienza devo averlo fatto e devo anche aver fatto i colloqui per accedere al corso. Insomma…da lì è nato tutto. Ho scoperto di avere una particolare predisposizione per la dizione, che nel mio caso era già buona ( grazie alla mamma romana) e che il mondo della comunicazione era..esattamente il mio. Come dire che…ognuno di noi ha un posto e quello era il mio, finalmente! A prescindere da dove abitassi! 🙂

Parte così il mio film..cioè..non è un film..è la pura verità, ma è stato ispirato dalla richiesta di Carmela, che dopo aver visto il film “Il mattino ha l’oro in bocca”,  che racconta la vita e le vicissitudini artistiche e private di Marco Baldini, mi ha scritto spingendomi a condividere le mie emozioni. Ma si spera meno casini di quelli che ha creato Baldini 😛

Ho inziato a frequentare la radio (non posso dire lavorare, visto che per anni non ho percepito una lira) a 21 anni. Piccole realtà, fatte quasi in casa, senza fonico, con la cassetta su cui c’erano le pubblicità. Roba d’altri tempi! E di un’altra emozione 🙂

Saltello qua e là per varie piccole radio ognuna della quale lascia in me un segno e un bagaglio. Ma la mia “carriera” è fatta da brevi passaggi, brevi permanenze; avevo troppa voglia di crescere e volare in alto.

A 25 anni ho la mia grande occasione. Il network! Era l’estate del 2000, ed il nuovo millennio mi stava regalando una vita nuova, una casa mia, un sacco di nuove esperienze e una dimensione così diversa..ma lasciavo a casa tutto il resto della mia vita. La mia famiglia, i miei amici, la mia città, la sicurezza. E’ un pò quel che succede a tutti noi quando decidiamo di seguire la piega che ha preso il nostro vivere: fa male, ma dobbiamo farlo. Sempre che la bilancia penda a nostro favore. Così, carico valigie e ricordi sulla mia renault 5 nera, la indimenticata Ottavia, e percorro circa 500km, fino alla mia nuova vita.

Qualche volta, dopo anni, ancora mi chiedo come sia possibile che ciò che procura tanta emozione ad una persona possa lasciare del tutto indifferente un’altra. Come posso spiegare a chi nemmeno ascolta la radio quale magia sia esserne la voce, parlare a quel microfono che ti lancia, in un nanosecondo, nell’aria, ti fa toccare i punti estremi del globo e ti impone nelle orecchie di chi è ovunque ma non lì? Non è possibile. Si può solo tentare di spiegare, ma sempre e solo a chi ha voglia di sapere. La cosa migliore è provare a fare un parallelo. Ma devo farlo pescando, comunque, nel mio mondo, tra le mie esperienze e le mie sensibilità.

E allora vi dico che…quando premi quel pulsante rosso…quando si accende la scritta on air, e nelle cuffie risuona la musica che sposa perfettamente la tua voce, annunci un pezzo e magicamente le parole lasciano spazio alla melodia, io provo qualcosa che si avvicina molto al fluire del sangue nelle braccia di un giocatore di pallavolo che, presa la rincorsa, tre passetti e salta, incontra il pallone, lo schiaccia e, come si dice in gergo, fa un buco a terra! Ecco!

Lasciatemi passare questo esempio un pò curioso. Lasciate che renda concreto il mio passato da giocatrice che, dall’alto dei suoi 164 cm, ha indossato le ginocchiere per un decennio e da un decennio non tocca un pallone bianco.

Insomma, eccomi nella splendida Toscana a vivere un sogno che… si è presto trasformato in un piccolo incubo. Ma che oggi ricordo comunque con grade nostalgia. Come sipensa ad un amore sfuggito per stupide incomprensioni. Ma da quell’amore io ho imparato un sacco, ho conosciuto, ho respirato e sono cresciuta. Certo…sono tornata a casa con un’ala decisamente malconcia. Per diverso tempo ho seriamente creduto che non avrei mai più volato. Non volevo più. Ma ragazzi…quante volte vi è capitato di dire, dopo una delusione, che non avreste mai più amato? Ci siete davvero riusciti? Io no; io non ho saputo restarmene in un angolo. Ho provato ad inventarmi non una, ma molte vite diverse e sono riuscita a viverle più o meno tutte. Un pò Dr. Jeckyll e Mr Hyde, sono arrivata al punto di fare la brava segretaria della Presidenza di Facoltà e nella stessa giornata aprire le braccia verso il mondo oltre il mio microfono.

La radio non si scorda mai; non per una drogata come me. E chi mi amava davvero sapeva che per essere io dovevo tornare a parlare. L’ho fatto. Ed eccomi a Radionorba. Il posto in cui ho deciso di fermare il mio viaggio. La magia si ripete tutti i giorni, negli studi di Napoli, da 4 anni. E per me è una specie di record personale. Non ho più bisogno di spostarmi, di correre, di dimostrare nulla. Nutro quotidianamente il terreno di questa pianta. Veramente molto lo fate voi…

E quando capita che la mia indole dall’umore altalenante, che la mia anima sognatrice e idealista abbia bisogno di conferme e di vedere orizzonti nuovi, cerco nel mio cassetto dei ricordi le cose belle che ho avuto. E qualche volta mi gongolo un pò al pensiero degli obiettivi raggiunti, in certi casi, anche senza averli rincorsi.

Come a luglio del 2006, quando mi viene assegnato un premio che campeggia fiero nel mio soggiorno:

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Oscar della Radio 2006!

A Sandra Di Meo! Proprio io! E chi lo avrebbe mai pensato!! Anche perchè non si trattava di un concorso, ma di una manifestazione che festeggia la radio e i suoi protagonisti. E tra tutte voci di radio nazionali sono stata scelta io come unica rappresentante di una radio non nazionale. Quando mi hanno telefonato per dirmelo ci ho messo un pò a connettere e rispondere qualcosa di sensato. Magari il mio interlocutore avrà anche avuto un dubbio sull’effettivo merito del premio 🙂

Bè…è questa la mia cura casalinga. Ripensare a quei momenti, a quando ero accanto a colleghi di primo ordine ed ero premiata come loro.

E poi ripensare a tutte le belle mail, i bei messaggi e le amicizie che, grazie a questo lavoro, ormai mi appartengono di diritto.

Direi che ho gonfiato abbastanza la mia ruota.

Ma grazie A carmy, che mi ha dato l’opportunità di raccontare cose che magari non avrei avuto il coraggio di dire.

Auguri amici miei; buona Pasqua; vi porto tutti con me.

Sandra

A chi è Santo…

..Tanti auguri!! E nel blog abbiamo Pino, Peppe e magari tanti “silenti” che festeggiano oggi l’onomastico! E poi auguri a tutti i papà che leggono o no. Che Papà sono già o che lo diventeranno tra poco.

Auguri.

🙂

Ho voglia di colomba.

Sandra

Ma come devo fare???

E’ più di una settimana che voglio scrivere un post che mi è stato richiesto da Carmy, in una sua mail. Attenzione: lo VOGLIO proprio scrivere, perchè si tratta di me, di cose così dentro di me, così fondamentali, importanti e determinanti per la persona che sono…solo che non riesco a ritagliarmi il momento adatto. Direte voi: “ma adesso stai scrivendo, perchè non approfitti?” Bè, perchè ho bisogno di calma, concentrazione e tempo. Perchè vorrei provare a passarvi un’emozione. Vorrei riuscire a farvi sentire quasi fisicamente quello che ho provato e provo io in certe circostanze.

Così aspetto ancora un pò. Ma posso dire che il momento almeno si avvicina, lo sento.

Ed ecco che ho rifatto lo stesso errore di qualche tempo fa: anticipo qualcosa creando un’aspettativa magari eccessiva. Ma ormai lo sapete; io sono così. No mi faccio troppi piani e progetti. Vi parlo come farei se foste qui e, credetemi, a volte, quando l’umore e la situazione sono favorevoli parto con le mie chiacchiere e vado come fossi una macchinetta. E per raccontare un avvenimento comincio da Adamo ed Eva. Mia mamma capisce subito se sono di buon umore da quanto la inondo di parole 🙂

Detto questo: ragazzi ma vi rendete conto che tra 6 giorni sarà Pasqua?? Io quest’anno proprio non me ne sono accorta! Forse perchè capita molto prima del solito, forse perchè sono troppo presa da mille faccende che dimentico tanto di ciò che ho intorno. Peccato..

Bè, ad ogni modo si avvicina il giorni in cui dovremmo essere tutti concentrati su quel miracolo incomprensibile avvenuto molto prima che noi fossimo anche solo un pensiero, e invece, presumibilmente, finirà per molti di noi come al solito: a pranzo con parenti a strafogarci questo e quell’altro. Pastiera inclusa. E siccome io faccio parte di quelle persone che non dedicano abbastanza concentrazione  al senso di questo giorno, almeno mangerò con molta moderazione.

Buon lunedì amici 🙂

Sandra

Gnam!

panino

Non sono abituata ad andare in onda con la pancia piena. In genere mangio tra le 15.30 e le 16.00; il chè non rappresenta una buona abitudine, perchè ovvviamente o muoio di fame , o ,per evitare di mangiare pure le posate, spezzo l’appetito con caffè o qualche cioccolatino. Insomma…una corretta alimentazione suggerirebbe altre abitudini. Ma se sono in diretta tra le 13 e le 15 come faccio? Ho anche provato a mangiare in radio: mi ordino un primo, o un’insalata. Solo che sono costretta a consumare il pranzo tra una canzone e l’altra, dietro la porta della sala speaker perchè la webcam non immortali il momento 🙂 E col rischio di tornare in onda con un boccone per traverso o una fogliolina di insalata tra i denti. Insomma..uno stress! Oggi avevo proprio fame! Così mi sono preparata un panino col prosciutto e me lo sono portato dietro. Ma..avevo troppa fame!! Alle 12, in auto, mentre guidavo, l’ho mangiato! E per poco non mi affogavo con un boccone! Morale: ho iniziato la diretta con la pancia piena e…no…non fa per me! Quindi sono costretta a tornare alle care brutte abitudini. Il mio pranzo avverrà quasi all’ora del tè! E va bè..ognuno ha il mestiere che si merita e pure le abitudini alimentari che ne conseguono!

Detto questo, amici miei, inizia un nuovo week end. Credo che sarà abbastanza impegnata. ma mi auguro proprio di trovare il tempo per scrivere un post che mi è stato richiesto/suggerito.

Che farete voi? Fatevi sentire, chè anche se non apro nuovi post vi leggo tutti i giorni 🙂

Sandra