Mix attack

La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Un giorno passa in fretta e non c’è tempo di pensare
Oggi potrebbe essere
il giorno più bello delle nostre vite
prima che tutto finisca,
prima che il nostro tempo scada
resta vicino a me,
stanotte potrebbe essere
la notte più bella delle nostre vite
facciamo un nuovo inizio
troveremo il nostro futuro
riesci a vederlo nei miei occhi?

Sandra ( più o meno)

…ha un psssssssss nella gomma

Si, infatti ce l’ha.

D’altronde lo avevo previsto quando ho scritto il post precedente.

Scrivo qui perchè penso che molti dei visitatori del blog non vadano a leggersi tutti i commenti.

Le vostre riflessioni sono tutte condivisibili e più che valide. Dico che prima o poi vorrei essere un capo e giustamente il commento comune è che non è per niente facile , che le responsabilità ti cambiano ed essere amabile e amichevole con i tuoi “sottoposti” sia praticamente un’utopia. Concordo. Ma d’altronde nel mio pensiero ho incluso che la filosofia dell’azienda, i limiti posti da essa, le condizioni base alle quali è necessario che chiunque si adegui, erano date per scontate; e chiaramente tra queste posso essercene alcune non del tutto digeribili, non ideali, insomma. Ma il lavoro è lavoro: anche quando fai quello dei tuoi sogni non è mai come andare al lunapark.

Se questo è chiaro per tutti, allora io credo si possa parlare di come fare il capo.

Un capo che poi, come ci ricorda Chicca, avrà sicuramente qualche collaboratore che gli sta sulle scatole, ma a me piace il detto: patti chiari amicizia lunga.

Se avete capito che io sogni un ufficio tutto profumato di rose, con musica new age, fatto di abbracci e sguardi pieni d’intesa….mi avete fraintesa 🙂

Venite a lavorare con me e dovrete essere puntuali, efficienti e onesti ( leggi: se fate un errore ditelo sinceramente e nessuno vi lincerà; inventatevi, invece, una scusa e perderete la mia stima e considerazione); io vi offrirò ascolto sempre, considerazione per la vostra persona e per la vostra intelligenza che potrebbe suggerire nuovi percorsi, non dimenticherò mai che siete persone, con una vita anche fuori di qui che merita tempo e attenzione, e terrò ben presente come vorrei essere trattata io dal mio capo.

Io credo che questo sia possibile, ma richiede impegno. Essere un capo non è facile, essere un capo giusto lo è anche di meno.

Sandra 

La Broom del capo

Buongiorno amici!

Non posso dire che mi siate stati di grandissimo aiuto questa volta, eh! Solo Francesco mi ha dato una ricettina interessante (che proverò appena posso), ma alla fine l’amico che vedrò domani ha fatto la sua ordinazione, per cui, dubbio risolto. Vuole una specie di torta di compleanno, farcita con cioccolato e crema pasticcera. Porterò anche qualche candelina, così magari anticipiamo qualche compleanno.

Oggi si apre il mio week end, già pieno pieno come un uovo, per cui dovrò aspettare almeno almeno 10 giorni per potermi riposare, ma meglio fare che non fare. Certo..se fossi un capo il week end sarebbe relativo in ogni momento dell’anno. Un capo difficilmente si può rilassare. Non può davvero premere OFF e far finta di essere un altro. In questo senso non avrei nessuna voglia di essere un capo.

Ma in un qualche futuro spero proprio, invece, di essere a capo di qualcosa e di qualcuno, ovviamente. Non per sentirmi superiore, niente affatto. Ma per dimostrare che si può essere umani, rispettosi, magari sinceramente ammirati, orgogliosi e comunque propositivi, benevolmente critici, verso le persone che devi dirigere.

Farei riunioni collettive e individuali in cui ascolterei più che parlare; chiederei a tutti se sono soddisfatti e cosa cambiarebbero. Chiarirei quali sono i limiti eventuali della struttura per cui si lavora e una volta condivisa la filosofia e gli spazi entro cui possiamo muoverci ed avanzare pretese, cercherei di occuparmi dei  miei uomini. Perchè se fossero sereni e appagati loro, lo sarei io e sicuramente l’azienda ne potrebbe solo godere.

Se fossi un capo, i miei uomini si sentirebbero persone, considerate e valorizzate, come vorrei sentirmi io, al posto loro.

Sandra

SoleSoleSole

FINALMENTE C’E’ IL SOLE!

Splende alto, altissimo e caldo, senza una nuvoletta ad annunciarti che tutto può cambiare da un istante all’altro. Quasi quasi sento anche l’odore della primavera!

Sono giorni che ho in testa un sacco di pensieri che vorrei sviscerare ma poi..ne arriva un altro e porta dietro i precedenti.

Mi sento un pò meno paziente, credo di essere un più stanca.

Sentite..siccome sabato sono riuscita ad organizzare un incontro con degli amici che non vedo da un anno e mezzo (veramente hanno fatto tutto loro, io ho solo detto SI), vorrei portare il dessert, ma mi piacerebbe farlo con le mie manine sante (quando non si sa). Potrei fare qualsiasi cosa, coi dolci me la cavo abbastanza, ma avete qualche suggerimento per un dolcino che abbia una percentuale molto alta di gradimento per chiunque?

dai..dai…dai..suggeritemi, please 🙂

Sandra

Full

E rieccomi qui!

Con tutto al posto giusto, anche al voce! Non al 100% delle sue possibilità, ma ad un 70% che mi sonsente di lavorare discretamente e..parlare abbastanza 🙂

Questa settimana sarò in onda da sola: Marco è in ferie.

E’ strano, dopo che hai perso l’abitudine, riassaporare qualcosa che una volta era il tuo pane quotidiano. Vorrei fare mille cose, dire milioni di cose. Chissà se sentite quello che vi dico oltre le parole…

Amici, oggi mi sento ricca.

Sono ricca di un week end passato a tempo pieno con i miei due uomini. Oddio..un pò stanca lo sono…ma le mie pile sono cariche. Posso tutto. Quasi.

E vi abbraccio.

Sandra

Acciderbolina..

..piove di nuovo!

Come ha scritto qualche giorno fa una mia amica/collega: ” se avessi voluto la pioggia tutti  i giorni mi sarei trasferita a Londra!” Invece lei è a Roma e io a Napoli; entrambe città che portano la fama di essere baciate dal sole quasi 365 giorni l’anno. Spero, almeno, che quest’anno non dovremo sorbirci il solito allarme siccità.

Amici miei, pioggia a parte oggi mi sono svegliata con una voce terribile.Vorrei essere più precisa, vorrei saper dire esattamente che problema hanno le mie corde vocali oggi, perchè non è che la voce sia del tutto assente, ma non riesce a raggiungere tonalità alte e si spezza molto facilmente. Mi da fastidio che dopo 12 anni che lavoro con la voce non sappia nemmeno diagnosticare il genere di problema che ho.

Ma mi da ancor più fastidio svegliarmi un giorno e di punto in bianco trovarmi così! Non ha senso! Non ho preso freddo, non ho preso caldo, non ho lasciato i capelli bagnati, non ho urlato troppo, non mi sono ustionata la gola…

Riuscite ad immaginare che guaio sia avere questa voce qui? A parte che significa andare in onda come ora, ovvero con una voce che sembro mia zia di 70 anni, ma è molto molto difficile, se non impossibile, andare a registrare uno spot, cosa che faccio quotidianamente, e dargli un suono fresco, magari dinamico, allegro o molto giovanile. Insomma…sono forzatamente ferma per la maggior parte delle produzioni che faccio ogni giorno.

Oggi pomeriggio vado dal medico; fino a quel momento pregherò in ogni lingua che conosco affinchè sappia darmi una soluzione (latte e miele a parte) che possa aiutarmi ogni volta che incorro in questo problema..

Si accettano preghierine in coro.

Sandra

Bioritmo

Comincia questa nuova settimana e un articolo di oggi dice che questo è il giorno più deprimente dell’anno.

E’ uno dei tanti stupidi studi che ci attraggono per il loro essere “potabili”, facili da capire, popolari. Ma che spero sempre sia ridimensionato dal lettore. Un pò come per l’oroscopo: io ci credo finchè prevede per me cose positive, lo uso come incentivo; se prevede catastrofi o giorni mediocri, passo oltre. E comunque ci pensa la mia memoria, che resetta appena finito di leggere l’ultima parola.

Insomma: questo studio è inutile, soprattutto se poi, approfondendo, si legge che è stato sponsorizzato da una compagnia che propone viaggi miracolosi per la salute psicofisica.

Il giorno più deprimente dell’anno non esiste, ma esiste oggi.

Il mio è un pò…mmmm…mah…’nzomma….ufffffffffffff…..gnn…buh…

Domani andrà meglio.

Sandra

Nel mucchio

Ogni giorno, giuro, ogni giorno mi dico che riuscirò a ritagliarmi quei 5 minuti; in fondo non mi serve troppo tempo: 5 minuti. Ma speciali, perchè devo essere concentrata, magari con la musica giusta, devo prendere contatto con me e poi dopo, spero, con voi.

Un giorno riuscirò a scrivere in questo blog tutte le volte che vorrei.

L’ho scritto un pò di tempo fa, quando speravamo che il Sig. Dicembre rallentasse la sua corsa: non ho fatto bilanci nè mi sono caricata di buoni propositi. Eppure oggi, 16 gennaio, mi rendo conto che ho in ballo tante di quelle cose, tanti di quei progetti che, in realtà , mi porto dietro da quasi un anno, a volte anche molto di più, che mi sembra di soffocare.

Non lo so…a volte credo davvero di non farcela, perchè ovviamente nella bolgia di obiettivi da raggiungere ci sono quelli che mi viene più facile perseguire, mi stimolano anche, ed altri che, evidentemente, mi pesano di più e rimando. Il cumulo sembra non decrescere mai.

Ok..sono passati solo 16 giorni, direte, posso darmi tempo.

No..devo darmi una mossa. Perchè non è sano ristagnare. E gli impegni e i doveri si accumulano, quelli che restano sotto fanno la muffa. Poi succede che per ripulirli devi buttare giù tutto e…mettere ordine è un dovere in più.

Dai Sandra, corri, sbrigati. Fai questo scatto. Vola. Chè hai tante cose davanti a te e prima di metterle in cima al mucchio, devi almeno provarci..

Sandra

MIO e VOSTRO

Wow, grazie a tutti per i commenti e gli ottimi spunti di riflessione. Proprio una bella discussione.Uscita fuori da un pensiero non troppo esplicitato, ma che a questo punto sento di dover chiarire:MIA è mammma; non me la toccate, non fatela soffrire, chè è già così fragile, ha gli occhi tristi e il mio cuore piange spesso per lei; penso ai suoi giorni e mi convinco che non potrò mai essere grande come ha saputo essere lei.

MIO è Alessio; 2 anni che si collocano in una fase della mia vita che non è dentro e non è fuori. E’ una vita, nuova, tutta da scrivere; è il cuore che mi scoppia quando, scalzo e appena sveglio, mi corre incontro nel corridoio piagnucolando “mamma”; è il tempo fermo perchè i minuti non passano se penso a quanto riesco a perdermi guardando il suo viso;

MIO è Mauro; non credo saprei vedermi senza; è casa.

E poi, come scrive Chicca, MIE sono tante persone che, pur se non le vedo che una volta all’anno o non vedo più, mi hanno resa quella che sono. E ne ho incontrate varie di persone che mi hanno fatto capire cose importanti ed hanno orientato il mio percorso.Sono MIE, ma ognuna ha, o avrà la sua vita. Come io ho la mia. Ed io sono loro  e di nessuno.

Non ho mai soffocato nessuno, un pò illudendomi che così facendo nessuno avrebbe soffocato me. Non sempre è stato vero. Ma in ogni caso mai metterò le catene a nessuno, piuttosto darò una spinta verso il decollo. Dentro il mio cuore, però, nessuno può entrare e sono io che decido chi è MIO. E lo resterà.

Sandra