Annunciaziò annunciaziò!

Come caldamente suggerito, comunico che sono ben felice di ospitare, in questo blog, ogni vostra digressione culinaria, ricettina, foto del capolavoro, chiacchiera da fornello, segreto del successo e via così. Insomma…fate pure come foste nella vostra….cucina 🙂

Ovviamente ci sono dei limiti tecnici: l’amministratrice del blog…emm…sono io…quindi per inserire dei post con un tema (o un piatto ) specifico, dovete comunicarmelo tra i commenti o in email a sandra@radionorba.it.

Potreste scrivere in e mail esattamente quello che volete vedere pubblicato, foto incluse, in modo che io pubblichi tutto come lo faceste voi. Se avete suggerimenti diversi: fatevi avanti.

Forza…prendete i vostri grembiulini e rinunciate all’idea di avere in ordine la cucina.

Vuoi vedere che…risolvo il problema quotidiano: cosa cucino stasera per cena??

 Sandra

Le parole sono finestre – scena terza

– Esprimere interamente la propria rabbia –

[…] Tanto più gli altri sentono giudizi e biasimo, tanto meno in futuro a loro importerà dei nostri bisogni. Quindi, anche se il nostro bisogno immediato è stato soddisfatto, nel senso che gli altri hanno fatto quello che volevamo, più tardi ne pagheremo le conseguenze.[…]

Ho imparato a trarre molta più gioia dagli esseri umani se non ascolto quello che pensano. […] ho imparato ad assaporare molto di più la vita ascoltando solo quello che c’è nei loro cuori e non facendomi distrarre da quello che hanno in testa. […]

Sandra

Le parole sono finestre – scena seconda

Dedicato alle tante persone speciali che leggono questo blog. 

– Ricordiamoci di essere speciali –

[…] Nella piece teatrale “A thousands clowns” di Herb Gardner, il protagonista si rifiuta di affidare il nipote dodicenne alla tutela dei servizi sociali dichiarando: “Voglio che arrivi a capire esattamente la cosa speciale che è, altrimenti non si accorgerà del fatto di cominciare a perderla. Voglio che rimanga sveglio e …veda…ogni tumultuosa possibilità. Voglio che sappia che vale la pena passare qualunque guaio pur di vedere come va il mondo quando se ne ha la possibilità. E voglio che conosca la sottile, sfuggente, importante ragione per cui è venuto al mondo come essere umano e non come sedia.[…]

Sandra

Le parole sono finestre [oppure muri] – scena prima

E’ il titolo del libro che ho appena finito di leggere. Di Marshall B. Rosenbelg, è sottotitolato: Introduzione alla comunicazione nonviolenta.

 Sto imparando molto; anche quanto sia difficile mettere inpratica comportamenti di per sè intuitivi am che si basano sua una sensibilità e desiderio di comunicare, entrare in contatto, empatizzare che forse non sempre avvertiamo. Quando qualcosa mi piace amo condividerla, anche senza che mi sia rischieto 🙂 Così ho pensato di regalarvi alcuni passaggi significativi di questo libro.

-Formulare richieste in modo consapevole-

[…] E’ mia convinzione che, ogni qualvolta diciamo qualcosa ad un’altra persona, chiediamo qualcosa in cambio. Potrebbe trattarsi soltanto di una connessione empatica, un riconoscimento verbale o non verbale del fatto che le nostre parole sono state comprese. Oppure potremmo richiedere l’onestà: desidereremmo conoscere la reazione onesta alle nostre parole da parte di chi ascolta, Oppure potremmo richiedere un’azione che speriamo soddisfi i nostri bisogni. Tanto più ci è chiaro quello che vogliamo dall’altra persona, tanto più è probabile che i nostri bisogni siano soddisfatti.[…]

Sandra

Chiecchierone

CHIACCHIERE DI TERRY

Eccole qua! Le tanto decantate, nominate e desiderate CHIACCHIERE!

E’ veramente bizzarro che non si sia cimentata la sottoscritta, col lavoro che fa, nel preperarle. L’autrice ( e se leggete i commenti al post precedente capirete) è Terry che comunque, credete a me che la conosco di persona: quanto a chiacchiere mi batte da tutti i punti di vista 🙂 Però non me ne ha fatta assaggiare nemmeo una! E cara Terry hai sbagliato, perchè io avrei apprezzato a mai, dico MAI, avrei osato dire che non sono un dolce degno di tale nome.

Oggi è il giorno delle ceneri però..quindi mi farò bastare la foto dell chiacchiere..chè ho già l’acquilina in bocca e il frigo vuoto, così vuoto che è sul punto del suicidio.

Chicca, Terry, devo farvi incontrare: la cosa avrebbe del naif e anche del miracolo, visto che nonincontro Chicca da circa..due anni. A breve voglio organizzare una specie di ….raduno campano, e per breve intendo..entro il prossimo giubileo. ( Ho bisogno di tempo, sono una precisa, io).

Sandra

31 salva tutti!

Tutto a posto, ragazzi; non ci sono stati morti nè feriti. E’ andato tutto liscio e la lasagna, devo essere onesta, non era niente male. Sarà che ci ho messo tanta di quella roba che il palato era confuso dall’abbondanza.

Le mie cavie sono state solo due, magari prossimamente Terry, che già è capitato commentasse in questo blog, deciderà di farci un salto e dare la sua testimonianza diretta.

Quindi caro Maurizio…c’è da preoccuparsi, perchè se non è stata la mia lasagna a mietere vittime a Napoli..c’è qualcun altro in città che si è cimentato e ha danneggiato la salute altrui, aiuto!

E dopo questa serata a favore di sovrappeso, colesterolo alto, fegato appesantito, urge penitenza. Per almeno due mesi. Ditelo voi a mia madre, che ieri sera si è presentata con un vassoio di profitteroles che scoppiavano di crema pasticcera e affogavano nel cioccolato

P.S. l’unico veramente saggio quella sera è stato il nano, che, mentre noi 4 commensali ci scofanavamo lasagna e torta portata dai mei ospiti (ipercalorica fatta di cioccolato, noci, burro e altri amici del diavolo) ha ignorato la tavola e si è lanciato avati e ‘ndrio per il corridoio battezzando Paolo e Terry : “Tom e Gerry” 🙂

Momenti indimenticabili!

Buon lunedì, amici!

Sandra

Pensieri innevati

A metà febbraio, quando avevamo quasi rinunciato ad avere temperature veramente invernali, ad un passo dall’inizio della primavera… ZAC!

Arriva il gelo e quasi ovunque la neve, anche al sud! Anche in Puglia! Non posso dire anche a Napoli perchè quella che è caduta non si può esattamente definire neve….qualche cristallo microscopico che faceva in tempo a poggiarsi sul parabrezza della macchina per lasciarsi guardare e poi sciogliersi. Ma il Vesuvio è pieno pieno di neve e in una giornata tersa e luminosa come oggi la visione, venendo in radio, è davvero piacevole..soprattutto perchè mentre lo guardo sono ai Tropici, grazie al riscaldamento a palla 🙂

Ok, meteo a parte ho appena saputo che, dopo essermi organizzata per benino, aver previsto tutti i dettagli, fatto uno schema mentale riguardo la spesa,  i ritmi di frittura, gli orari le pulizie ecc…i miei ospiti di sabato, che davano per certa la loro presenza da un mese, mi bidonano.

E mò?

E mò..faccio comunque la lasagna e trovo nuovi ospiti…o cavie.

Sandra

Messa a fuoco

Ho 33 anni. Da quasi 13 ho rivisto gran parte della mia vita e ristabilito le mie priorità orientando il mio lavoro verso il mondo della comunicazione.

Ho iniziato a studiare come si comunica; come si parla in modo convincente e, soprattutto, in modo da farmi ascoltare, essere gradevole, arrivare al mio interlocutore. E’ stato un percorso fatto di parole che suonano in un certo modo, vocali accentate in modo corretto o molto scorretto, onde della voce, frasi aperte e chiuse. Insomma, ho curato “l’involucro” del comunicare. La superficie.

Il contenuto è un’altra storia, ha un altro percorso e quello non si apprende dai libri. Il contenuto cresce e cambia parallelamente allo scorrere della tua vita e alla tua minore o maggiore sensibilità.

Anche il mio contenuto è molto cambiato in questi anni.

Ma da poco ho scoperto che la comunicazione è anche molto molto altro. Non ci avevo mai riflettutto eppure ora che me lo hanno fatto notare mi sembra così evidente…

Per comunicare con una persona bisogna, soptrattutto, ascoltarla.

La comunicazione più profonda è fatta di silenzio, di spazio regalato all’altro.

Da oggi inizia un nuovo percorso, per me.

Devo imparare ad ascoltare bene. Per parlare c’è tempo.

Sandra

Serata Raf

Sabato sono stata al concerto di Raf.

Non lo avevo mai ascoltato dal vivo. Ero spinta dal desiderio di “rivederlo” visto che sono passati più di 4 anni da quando lo intervistai e mi lasciò una sensazione così piacevole, così umana e vera…

Ora: io sarò troppo romantica, probabilmente malata di quella patologia che ti spinge e sentire forte forte  la malinconia, o la tristezza, anche quando non ne hai motivo, ma la serata è stata perfetta; anche quando Raf ha provato a dire due parole al pubblico ed è uscito fuori un discorso difficile da decifrare visto che, per sua stessa ammissione, non è un grande oratore.  Ha recuperato più che bene donandosi completamente, tra chitarre e tastiere, nelle luci ed ombre di una scenografia fatta di immense tende/meduse.

Chi ha sempre pensato che Raf non abbia questa grande voce si sbaglia. Sentirlo cantare dal vivo è stato emozionante perchè non ha sbagliato mai, nemmeno una piccola nota e perchè, per la prima volta, canzoni ascoltate dal vivo mi sono sembrate molto, ma molto più belle che in cd. Ho voglia di ascoltare cose che fino a venerdì non mi attiravano.

Bello bello bello.

Tra le chicche della serata c’è stato un momento in cui, alla tastiera, Raf ha cantato, inaspettatamente, “E’ quasi l’alba”…ricordi..emozione..tempo che passa. Stupendo

“A volte sai c’e’ qualcuno che mi chiede ancora di te
ed io non trovo mai le parole per rispondere
proprio mai come in questa notte che
mi perdo in giro per le strade perché
non voglio addormentarmi un’altra volta senza di te

e’ quasi l’alba ormai dove sei
cammino e cerco il coraggio di star solo
e non pensare a te
mentre lontano, il sole piano piano va su.

e mi fa male sai
pensarti con un?altro e non averti qui con me
fa paura una vita che ci prende sempre tutto e non ci salva
ma ad ogni passo il mondo intorno a me ritorna a vivere
e forse un giorno, un giorno o l’altro succederà anche a me
ma non di notte, mai di notte perché tu
è a quest’ora che mi manchi di più

e’ quasi l’alba ormai dove sei
cammino e cerco il coraggio di star solo
e non pensare a te
mentre lontano, il sole piano piano va su”

Sandra

Come scrivere una canzone tra Orvieto e Firenze

(Torino) 

Cerco nel pensare un rapido pensare che non sia tu

(Napoli)

ma da qui non so spostarti. Così ti tengo. M’inganno di non avere sete di sfiorarti.

Il tempo che passa, a volte, lascia una traccia di sè sbiadita, che solo con certi riflessi riesci a vedere. E’ sempre stata là; difficile credere di non averla mai notata. Ieri il sole al tramonto ha fatto il suo lavoro. E io ho trovato un pezzo di me e un pezzo di qualcun altro. Ora è anche vostro.

Sandra