Giugno-ristrutturando

Ho sempre una certa difficoltà ad accettare a priori che certe cose vadano così perchè…sono sempre andate così.

Inizi i lavori di ristrutturazione di una casa e tutti ti dicono che i tempi di consegna non sono mai rispettati.

Ecco, io non ce la faccio. 

E’ il  DNA che mi impedisce di partire da questo presupposto. Voglio credere, DEVO credere che sia possibile anche rispettare i tempi. Altrimenti perdo l’entusiasmo.

E in effetti…anche se da 3 giorni è iniziato il mio mese preferito (pari merito con dicembre) attualmente mi sento un pò privata del mio entusiasmo 🙁

Volevo entrare in casa a fine maggio, ma effettivamente il tempo era troppo poco per fare quel che si doveva; così poniamo come limite massimo e ragionevole metà giugno.

Avevo cominciato ad immaginare il mio 33esimo compleanno tra scatoloni, polvere, mobili smontati e rimontati. E invece, tenendo conto del fatto che il piastrellista inizierà a fare massetto e pavimentazione a partire da lunedì prossimo (9 giugno) e solo dopo verranno dipinte le pareti, amici miei, ho come la netta sensazione che se ce la farò per fine giugno sarò graziata.

Che nervi! E intano Lina ha dipinto casa!!! Qui mi si sbeffeggia! 😉

Va bè…il 14 giugno spegnerò le candeline con voi, qui, ok? ( e non dimentichiamoci che sarà anche il compleanno di Clone CC).

Sandra

– Pianificazione familiare: l’arte di distribuire i figli alla giusta distanza tra uno e l’altro per riuscire a stare sul filo del disastro economico. –

Pensiero pelosofico

 pensiero pelosofico

 E’ un libricino di 10cm X 10cm. Sapete, di quelli con tante illustrazioni e poche, pochissime frasi. Tutte immagini di animali, realizzate da Jane Seabrook, illustratrice francese specializzata in questo genere di disegni.

Bè, gli animaletti sono bellissimi, ma le frasi, ovviamente, danno loro senso.

Titolo: Pensiero pelosofico

Sottotitolo: per mamme e papà.

Dunque, specifico per chi è già genitore; ma sono certa possa toccare corde sensibili anche di chi..genitore magari lo diventerà tra qualche tempo.

E’ un cioccolatino dolce. Così carino che ho deciso di scrivervi una frase ad ogni post.

Comincerei da una frase che..mi si addice molto:

Quelli che dicono “ho dormito come un bambino” di solito non ce li hanno.

Good night friends..

Sandra

Sotto questo sole

Buon lunedì amici!

E che caldo!!!!!!!!

Ci sono 28 gradi in casa mia! Dentro, intendo dire, all’ombra! E poi mi dicono che se vado in giro già adesso senza maniche ad agosto lavorerò in costume: ma che devo fare? Si muore dal caldo! Aiuto!

Ieri il nano ha preso confidenza con la sabbia! 

Simao andati in spiaggia per la prima volta dallo scorso anno. Il mio puffo è un pò timoroso: terrorizzato dall’acqua che gli ha bagnato il piedino aveva deciso che fosse ora di andar via dopo 3 nanosecondi, perchè anche la sabbia non gli stava simpatica. Poi, la sua mamma ha deciso, tutta vestita, di sedersi e nascondere i piedi sotto quella distesa di microgranelli gialli. Ed ecco che è avvenuto il miracolo. Con la garanzia di essere almeno in parte attaccato al corpo della mamma, il nano ha iniziato a toccare la sabbia, poi ci si è seduto e poi viaaaaaaaaaa…a raccogliere manciate generose di spiaggia per poi farla volare verso l’alto , che però raggiungeva a stento capelli e occhi suoi e di chi gli stava dietro (io). Dopo poco passiamo alla fase ” buona la sabbia”, assaggiando ripetutamente questa prelibatezza estiva. E a nulla sono serviti i tentativi di divieto di proseguire il pasto. Così, la mamma, un pò rammaricata, per dar senso alla frase ” se lo fai ancora andiamo via” ha dovuto caricare il fagotto sotto braccio e portarlo lontano da quel mare di granelli fantastici che però in bocca non è più questo granchè. Ma tanto ne abbiamo rubacchiati parecchi: stamattina erano ancora tutti nel lettone 🙂

Aspettiamo con ansia il prossimo giro in spiaggia, magari riusciremo a bagnarci il polpaccio.

Sandra

A domanda risponde…

..spesso e volentieri al musica. Mi sono interrogata sui sogni, gli obiettivi e i possibili cambiamenti; ci avete ragionato anche voi. E oggi scopro che una delle frasi più intense di “Underneath”, la canzone di Alanis Morissette dice:

“You must be the change you want to see in the world” – Devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Ora, non è detto che quel che è contenuto in una canzone sia necessariamente il VERBO! Ma questa frase mi sembra davvero appropriata. Certo, estremamente difficile concretizzare il consiglio. Ma pensarci è già un passo importante.

Abbracci da una Napoli uggiosa, freddolina e dispettosa.

Sandra

Mumble mumble

Mi piacerebbe riuscire davvero a tornare indietro nel tempo. Coi ricordi, intendo.

Chiudere gli occhi e rivivere, attraverso la memoria, un giorno o almeno qualche ora di una qualche epoca passata della mia vita.

La scorsa settimana in diretta è capitato di rispondere ad un sms di una ragzza di liceo, se non sbaglio. Ho detto quel che pensavo e mi sono beccata uno spietato commento: “parli come una vecchia!”. E in effetti, dal punto di vista di un 18enne è sicuramente la verità.

Perchè ho ripensato a quando io ero una studentessa. Ho sentito dei rumori tipici dei giorni della scuola, l’odore degli alberi fuori il liceo, le scalinate fatte insieme ai compagni di classe, i pensieri…i pensieri che erano focalizzati sul mio futuro, che per l’epoca si fermava al giorno dopo.

Questa è la grande immensa differenza.

Da adolescente/giovanissima donna (o uomo) hai una percezione del futuro, del tuo domani davvero limitato alle poche ore che da qual domani ti separano. Un’interrogazione, un appuntamento, la fine della scuola, il sabato sera.

Oggi, che l’esame di maturità superato festeggia quasi i 15 anni, mi sveglio la mattina pensando alle ore che devo riempire in un certo modo per arrivare alla sera per poi arrivare ad un’altra sera per poi arrivare dove? Se mi fermo apensare sento dolore come avessi sbattuto il gomito: perchè è troppo chiaro che mi affanno senza poter puntare un obiettivo. Mi manca l’obiettivo.

E’ un gran peccato, perchè è questo vivere senza vivere davvero che ci punisce, facendoci aprire gli occhi un giorno e dire: ma dove sono finiti gli ultimi 5 anni?

Quando ero più piccola, poi, come adesso soffrivo un pò le abitudini. Detestavo andare a scuola percorrendo tutte le mattine la stessa strada. Erano 10 minuti di una routine che periodicamente mi stava strettissima; così cambiavo. E così ho fatto nella vita in ogni circostanza che mi stava stressa.

Oggi penso che avrei proprio urgente necessita di cambiare un pò di cose.

Ma temo che non lo farò.

Intanto però ne parlo, ci penso. Magari prima o poi capisco di avere ragione a volere un cambiamento e trovo il coraggio di farlo.

Non volevo…

…far piangere nessuno. E mi rendo conto che se mi sono presa la libertà di scrivere un post come quello sulla mamma, sapendo che tanti tra voi si sarebbero commossi, sono stata un’egoista. Ho pensato che fosse giusto tirare fuori quel che avevo dentro, come faccio quasi sempre in questo blog. A volte vorrei poter dire di più, ma mi freno sapendo che per quanto personale, è un posto troppo pubblico. Lo vedo come un luogo frequentato solo da chi può ritenersi mio amico, ma è ovvio che così non possa essere. Bè..sto divagando..

volevo chiedere scusa a chi forse ho spinto involontariamente a dire qualcosa, a commuoversi, a comunicare e non sono certa fosse ciò che realmente desiderasse. Se invece leggere le mie parole può aver contribuito a liberarsi, anche solo per un momento, di qualche macigno che siamo costretti a portarci dietro ogni giorno, allora dico io grazie a voi, per aver lasciato che succedesse.

 Sandra

Lina mi ha mandato una mail con il suo commento. Eccola qui:

linuzza 

qst è il risultato della giornata di ieri… Ke ho cercato di passare nella maniera più frivola possibile x non pensare a cosa rappresentava x me qst giornata,festa della mamma,vero,ma anche il primo anniversario della morte di mia madre. Così ho passato la mattina dalla parrucchiera x diventare color cioccolato,dopo anni di fedeltà al biondo, il pom a fare le faccende e far trascorrere il tempo prima delle 7 di sera,ora in cui c’era la messa, ho fatto di tutto x non piangere ieri, ma alla fine non ci sono riuscita,anche se sono convinta ke il peggio sia passato,anche se ora sto finalmente meglio e ho deciso di ricominciare a vivere,ho pianto. Alla fine della cerimonia, le mie amiche(2… Solo 2)mi hanno salutato e sono andate via,così sono tornata nella mia casa stranamente vuota ed ho pensato,(in maniera infantile,lo so)ke a nessuno importasse niente di me,come al solito ero sola di nuovo. Ho dato un’immagine così forte,da non destare mai preoccupazione x me, ma qualcuno ke ci pensa Ci vuole, ci può e ci deve essere! Ne abbiamo bisogno come esseri umani! E invece niente, il mio senso di solitudine ieri si era amplificato…. Mi sentivo una bambina ke diceva nessuno pensa a me! Sciocco,vero? Ma ho imparato con il tempo ke se riesce a uscire fuori un bisogno infantile e noi non riusciamo a sopprimerlo,un motivo c’è. Poi verso mezzanotte,non riuscendo a dormire,ho visitato il tuo blog….. Le lacrime scendevano da sole,ma in un certo qual modo mi sentivo sollevata…. Qualcuno oggi mi aveva pensato… Perché so ke tra le 3 o 4 persone c’ero anch’io nei tuoi pensieri….. Grazie sandra….

Il mio pensiero…

…a tutti i figli e le figlie che non hanno più una mamma.

A chi non l’ha mai avuta.

E a chi l’ha avuta talmente tanto da non riuscire a farsi una ragione di questa vita senza di lei.

Vorrei sempre evitare la retorica, ma poi mi accorgo che ciò che più mi muove o mi spinge a riflettere sono proprio le cose definite retoriche. Perchè se anche si tratta di pensieri fatti da tutti, in ogni epoca, quella che vivo è pur sempre la mia unica epoca. Allora accetto la mia retorica, e se qualcuno di voi non la tollerasse proprio, avrà capito dalle prime parole di questo post che è un laghetto artificiale di “ovvietà”.

Il mio pensiero va a chi non sopporta giorni come questo perchè il dolore si avverte più forte; perchè non puoi sentirti uguale agli altri e oggi vorresti tanto esserlo. E, sarò onesta, penso a tutte queste persone perchè io ho l’ immensa sconfinata fortuna di avere una mamma davvero speciale accanto a me. Si certo, quasi tutto lo pensano della propria (per fortuna). Ma questo non ridimensiona la mia percezione di come sia la donna più importante della mia vita. E’ la mia mamma. Ed è una entità senza la quale non so se saprei vivere.

E’ una frase forte, eh? Lo so…ci ho pensato tante volte; ma è esattamente ciò che penso. Che sento.

Per cui: si, sono una debole, fragile, schifosamente limitata. Perchè se io non avessi oggi mia madre, non so se saprei svegliarmi domani.

Non sono una mammona. Ho cercato l’indipendenza prima di compiere i 18 anni; mi sono trasferita in un’altra regione a 25. Ho fatto tutte le scelte che dovevo per costruirmi una strada mia. Ma il mio cuore, la mia anima hanno un legame con la sua.

Ho il terrore di questa cosa. Perchè so che un giorno dovrò farci i conti. Ma forse anche no. Chi conosce i misteri del futuro? Non io…

Tra chi sta leggendo ci sono almeno due o 3 persone che non avranno festeggiato oggi: vi ho pensato tanto. Siete nel mio cuore ogni volta che penso alla mia vita.

Sandra

“Io sono Francesco…

…ho 32 anni, vivo in una delle città più belle del mondo e sono un personaggio pubblico.

 Ho famiglia. Ho messo la testa a posto. Mi sveglio e anche quando vorrei dormire ancora un pò tutto comincia perchè ho delle responsabilità. Non esiste più un giorno “senza pensieri”. Ne avrò sempre almeno uno per i miei figli.

Per vivere faccio quello che è anche la mia passione.

Tanta gente pensa, per questo, che non sia un lavoro vero; che il lavoro vero sia solo quello dell’operaio in miniera, o del camionista o di chi comincia al mattino e finisce la sera. E forse un pò è vero. Sono fortunato, lo so. Mi pagano per fare qualcosa che mi fa stare bene. Quando sento i muscoli tesi, quando sono in corsa, l’adrenalina che provo io non so se sia paragonabile a quella di un fornaio che, dopo aver dormito solo 4 ore, sforna la sua più bella pagnotta.

Però mi infastidisce che ci sia qualcuno che pensa che sia arrivato dove sono per puro caso o perchè qualcuno mi ha dato una mano. Certo, magari ho le gambe più veloci di altri, ma in questo campo se non hai una dote non sei nessuno. Magari ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto al momento giusto; ma c’è stato un tempo in cui il momento non era mai quello indovinato; in cui anche se ero il più bravo ero comunque troppo giovane e per uno strano meccanismo dovevo sudarmi la gavetta. Poi è arrivato un tempo in cui qualcuno ha iniziato a notarmi, ma se sono dove sono e se sono stato dove sono stato, credetemi, lo devo solo a me stesso.

Oggi posso permettermi di decidere se giocare in nazionale oppure no. Una bella soddisfazione. Essere io a dire di no piuttosto che sentirselo dire da altri ti dà un senso di potere. Forse ti dà un senso e basta.

Ho mantenuto il mio carattere di sempre: sincero, diretto, trasparente (pure troppo). Eccolo qui il mio grande punto debole: il carattere.

La gente lo sa e se ne approfitta. Insomma io oggi decido di non andare in nazionale eppure c’è sempre qualcuno che vuole ancora farmi sentire un dilettante.

La mia vera vittoria è la famiglia.

Ma io so che ho vinto anche nella carriera. A volte brucia che non lo sappiano anche tanti che dovrebbero, brucia proprio come sale sulla ferita aperta…”.

Sandra

X Lina Linuzza bedda: quando il blog è socialmente utile!

 Tu chiedi e io eseguo 🙂 Lina mi chiede di chi siano alcuni versi che l’assillano da un pò e voilà!

Your song! 

Non è tardi (1992) – Marco Conidi

Chissà che cosa c’è
dopo per noi
forse un Dio dallo sguardo ribelle
che non si pente mai
Forse un Dio che bestemmia ogni tanto
e alza la radio
proprio come noi
come noi.
Chissà che cosa c’è
dopo per noi
un treno verso il centro dell’inferno
o un volo per le Haway
O solo un’ Harley Davidson rossa
con la coda di fuoco
per continuare il gioco
per correre anche dopo

Io non voglio stare con chi ha umiliato
la mia generazione
con quelli belli e troppo perbene
a cui non so che dire
Con chi è drogato di denaro
con chi ti guarda dalla testa in giù
No
io non voglio stare
No
non voglio starci più

Io voglio stare con chi
ha l’anima mia
con chi ha inventato una moto
e da sempre da sempre fugge via
Con chi si guarda allo specchio
e dice un’altra bugia
e dice domani domani cambiamo
ma oggi no

Chissà che cosa c’è
dopo per noi
per noi che non abbiamo esempi
e certo non lo saremo mai
per noi che dopo pianto
ci scappa sempre da ridere
qualche volta no
No
qualche volta no

Io non voglio stere con chi ha già fatto
il giudizio universale
ma sa benissimo però
da quale parte stare
Con chi ti giura che è per sempre
e poi ti giri e non lo vedi più
No io non voglio stare
No
non voglio starci più

Io voglio stare con chi
ha l’anima mia
con chi ha inventato una moto
e da sempre da sempre fugge via
Con chi teneva a qualcuno
che se n’è andato via
e dice domani domani cambiamo
ma oggi no

Non è tardi
No
Non è tardi mai…

Io voglio stare con chi
ha l’anima mia
con chi ha inventato una moto
e da sempre da sempre fugge via
Con chi si guarda allo specchio
e dice un’altra bugia
e dice domani domani cambiamo…
ma oggi…No!

Sandra