Stop the moment

Oggi si conclude la mia prima settimana di lavoro dopo la  mia sola settimana di ferie…

che frase difficile da comprendere…

Sto ancora facendo su e giù tra la casa al mare e la radio, così in qualche modo sto cercando di restare aggrappata all’aria estiva ancora un pò. Domenica si rientra, anzi, forse lunedì mattina e allora non ci sarà davvero più niente da fare. Nulla potrà più, mai più allontanarmi dai  miei incombenti, stressanti e faticosi doveri. Non potrò rimandare tutto ciò che ho lasciato in sospeso. Lunedì pomeriggio, miei cari amici, dopo l’ultima diretta rilassata, dovrò affrontare secchi, stracci e mazze che mi attendono minacciose al varco. Ebbene si: sarà giunto l’irrimandabile momento di lavare TUTTI i pavimenti della casa nuova!

Speriamo che questo week end non passi mai….

Sob

Sandra

Siamo sicuri…

..che abbia senso andare in ferie, rilassarsi e fermarsi, se poi al ritorno si deve correre per recuperare i giorni di stop?? Aiuto! Comincio a dubitarne!

Sono rientrata da ieri e devo fare tante di quelle cose che non ho il tempo di scrivere il post che vorrei. Per ora vi saluto da qui, dicendovi che, davvero, vi ho pensato. Che spero nei prossimi mesi che la vostra partecipazione al blog diventi più attiva nel senso che vorrei leggere di voi come voi potete leggere di me. Tanti piccoli diari, piccoli mondi, porzioni di voi, solo quelle che vorrete rendere pubbliche, ovviamente. Vorrei un contributo, perchè ho bisogno di crescere e posso farlo solo attraverso gli altri.  E voi non siete “altri” qualunque.

Appena farò pace con la posta elettronica e i messaggi accumulati posterò le foto spagnole di Gianmarco.

Amici, si riparte!

State con me!

Sandra

Holidayyyyyyyyyyy

ferie

E così sono arrivate..le mie ferie!!!

Dalle 15 di oggi premerò OFF sul tasto che governa un sacco di cose nella mia quotidianità. Non farò nulla di troppo esaltante, cercherò di rilassarmi e godermi il nano 24 ore al giorno.

Tornerò il onda il 25 agosto alle 13.

Il blog è sempre qui per voi, se vorrete.

Buon ferragosto a tutti, amici belli miei!! Fate i bravi 😉

 Sandra

il profumo che preferisco

Agosto in corso e comincio a sentire nell’aria quel profumo.

Quello di pomeriggi lenti, tranquilli, di orologi fermi, tempo dilatato. 24 ore relative. Alcuni giorni sono molto più lunghi di 24 ore ; le ore hanno molto più di 60 minuti. E io respiro molto più ossigeno, che a volte mi gira la testa.

E’ un odore particolare, che sa di focaccia all’olio appena sfornata, fresca fresca calda calda: estiva.

Ma si mescola al profumo di foglie che iniziano a cambiare colore e tra qualche settimana inizieranno ad ondeggiare con la brezza settembrina.

Profumo di buoni propositi, di un nuovo anno che sta per ricominciare, in certi casi senza che sia ancora finito quello precedente.

Perchè l’idea che stia scivolando via questa estate ed io non abbia fatto vacanze mi intristisce ma di una tristezza invasa dall’entusiasmo di settembre. Il nuovo anno per me, dai tempi della scuola, inizia il 9° mese.

Settembre va inserito di diritto tra i miei 3 mesi preferiti.

Mi regala sogni, visioni; riesco a toccare l’illusione di cambiare tantissime cose. Mi risveglio ad ottobre, ma fino ad allora: il mondo è mio.

E così oggi ho fatto un bel giro in bici: mi fa male il fondoschiena e le gambe sembra che siano state bruscamente risvegliate da un letargo troppo lungo. Insomma… che rottame! Però che boccata d’ossigeno puro pedalare al fianco dei miei due uomini, col più piccolo che con occhi sgranati e curiosi si godeva questo giro nuovo per lui, su un seggiolino che gli dava la possibilità di “volare”.

Oggi pedalo, corro da voi, e respiro. Stanotte proverò ad esprimere qualche desiderio, che tra qualche giorno cercherò di concretizzare.

Mai smettere di sognare.

W la retorica.

Sandra

mammatanda

E’ passato già un mese da quando ho traslocato e non sono nemmeno vagamente vicina al prendere possesso degli spazi di queste nuove quattro mura. Gli scatoloni polverosi e ingombranti li ho eliminati, quelli si. Ma resta quella sensazione di provvisorietà, ben mescolata a quintalate di polvere infida che mi ritrovo dappertutto. D’alta parte sarebbe già una buona cosa se riuscissi quotidianamente a fare grandi pulizie che fai oggi, fai domani, prima o poi vinco io, no?? Ma questi sono conti che non puoi fare quando in casa hai un nanerottolo trottolante che in questo periodo vuole sperimentare lo struscio sui pavimenti con annesso assaggio di ogni mattonella sulla quale marca il territorio lasciando generose quantità di saliva, che puntualmente schiaccia con la scarpa quando si rialza. Bè…ci vuole molto self control 🙂

Che ritrovo abbastanza velocemente quando, centinaia di volte al giorno, mi chiama e per lui, ormai sono MAMMATANDA ( Mamma-Sandra).

Nano  mio adorato, non è colpa mia se permetto che tu e noi tutti viviamo nel lerciume, è per lasciarti libero di esperimere la tua gioia di vivere. Che, comunue, ci auguriamo presto vorrà esprimersi sperimentando quella magnifica invenzione che è la sedia e, addirittura, inghiottendo la saliva sovrabbondante piuttosto che lasciandola cadere qua è là.

Mammatanda.

“Devi essere una persona speciale”

Qualcuno me l’ha detto l’ultima volta un paio di giorni fa. E sono così fortunata da essermelo sentita dire molte volte nella vita.

Ma non sono per niente speciale.

Non mi ci sento affatto.

Sono una che passa del tutto inosservata; che se ha le scatole girate, magari, ha pure uno sguardo che fa tirare dritto chi incrocia.

Il fatto che faccia un lavoro pubblico, che tante persone, splendide come voi, trovino dei punti di contatto con me e mi considerino speciale o piacevole è dovuto al fatto che su di me c’è una enorme freccia mediatica che lampeggia e mi rende più visibile ( o ascoltabile). M aogni giorno mi ripeto che, se questa possibilità fosse data ad ognuno di voi, avrei tanti nuovi e formidabili idoli.

Nessuno è speciale, tutti siamo normali.

E nessuno è normale, tutti siamo speciali.

Incredibile: sono vere entrambe.

In ogni caso, amici miei, vi confesso che ultimamente mi piaccio proprio poco. Mi preferivo qualche anno fa.

Il chè probabilmente significa che devo correre ai ripari e programmare un bel lavoro di ristrutturazione sul mio carattere.

Penso che l’equilibrio, la serenità, si raggiungano quando siamo in pace con noi stessi.

E allora….work in progress!

Sandra

NO!

Oggi è l’onomastico del mio nanissimo.

S. Alessio.

Ancora non ha ben chiaro cosa significhi “Auguri” ma da stamattina se lo sente ripetere all’infinito. Eh si, il mio concetto di festa prevede che il festeggiato (o malcapitato) non dimentichi mai che è il suo giorno.

Il nano domani compirà 19 mesi ma posso dire che è un bimbo piuttosto precoce. E’ intelligentissimo, grande osservatore, furbo…e non parla core de mamma. Se dico che è un bimbo forte lo dico dopo aver visto che spostava da solo una libreria Ikea appena montata (forse è il piccolo hulk). Comunque, vi lascio alle vostre risatine ironiche sottolinenando la sua precocità. Si dice tanto che intorno ai due anni i bimbi entrino in una fase molto particolare e difficile da gestire, nota con la definizione “terrible two” e la cui peculiarità consiste in una parola: NO. Come dire che il nano in questione scopre il senso della parola NO e la infila ovunque comunque e quantunque. Bè, il mio nano è talmente avanti che ha già capito BENISSIMO che vuol dire NO e soprattutto lo dice come fosse una stupenda filastrocca.

“Amore, vuoi bere?” NO!

“Vuoi andare dalla nonna?” NO!

“Vuoi stare con mamma?” NO!

“Vuoi giocare nella tua stanzetta multicolor?” NO!

“Vuoi dormire?” NO

“Vuoi andare a spasso?” NO

“Vuoi stare solo come un eremita??” NO

Ci vuole taaaaaaaaaaaaaanta pazienza.

E oggi, la mamma del nano precoce, in radio, ha trovato un dado gigante fatto di quel materiale antistress. Tutto da strapazzare e volendo far rotolare a terra. Ogni lato ha  una frase che dovrebbe rivelarti la risposta alla domanda che  sotto sotto ti tormenta. Bè, ha pensato di sfidare la sorte e lanciare il dadone. Si è fermato e diceva : NO!

Nun se pò fà!

Sandra

Sopravvissuta

In qualche momento ho pensato di non farcela, lo ammetto.

E invece sono sopravvissuta. E dopo i primi due giorni in cui appena mi fermavo sentivo le gambe spezzarsi, ora sto decisamente meglio. Meno stanca, più desiderosa di fare.

Chiusi tutti i conti con la mia prima casa “da grande”, eccomi alle prese con lo spacchettare la mia vita e trovarle una collocazione nei vari cassetti, armadi, muri, appendiabiti.

Attualmente sono “scucinata” e slavabata”.

Traduzione:  i pensili della mia cucina campeggiano fieri per terra perchè durante il trasloco gli operai della ditta non avevavo le punte di trapano adatte al gres porcellanato (??) e non ho anocra i lavibo dei bagni perchè i muretti sui quali vanno montati sono ancora privi di rivestimento.

Insomma ci laviamo nel bidet (???) e mangiamo per carità cristiana dei nostri parenti che ogni giorno ci portano qualcosa.

A parte questo somigliare a degli allegri sfollati, ogni giorno casa assume un pò di più la sua “forma” finale. Spero nel giro di una settimana o poco più di liberarmi di tutto il superfluo ( leggi: scatoli ingombranti).

Ah! Mi mancate. Siete partiti, siete tornati, siete piuttosto assenti e si avverte forte e chiaro. Io sono qui, vi aspetto.

Baci amici.

Sandra

Bon Voyage

Eh, amici miei, molti di voi stanno per partire per le vacanze, qualcuno già è andato, qualche altro sta progettando il periodo, la meta…ecco che l’estate assume il suo pieno senso.

Sono felice.

Felice per voi tutti che state per trascorrere il periodo dell’anno in cui più facilmente si riesce ad essere se stessi, rilassarsi, a volte anche fare cose che nella routine escludiamo a priori. Insomma, se ancora fate fatica ad entrare in un’altra ottica, inziate a fare un pò di training autogeno così da non sprecare nemmeno un attimo dei giorni leggeri che avete a disposizione.

Domani traslocherò, finalmente.

Al momento la mia vita sembra tutto tranne che una vacanza. Ma guardo il bello: è tanto che vorrei iscrivermi n palestra ma tra lavoro, nano e stanchezze varie è proibitivo. Bè, questi 3 giorni di lavori forzati nella mia nuova casa  mi stanno dando tono muscolare..e acido lattico a volontà! Sto riscoprendo il bello di stare a contatto con la terra ( i pavimenti, più che altro, visto che devo stare buttata per terra a togliere i segni di pittura). E il grosso è fatto. Domani inzierà un’altra fase: questa ultimissima me la lascio molto volentieri alle spalle  🙂

Appena rientrerò in possesso delle piene facoltà di questo corpo straziato dalla fatica e dal caldo, farò qualche foto e la posterò.

Intanto buon viaggio a tutti, fuori o dentro di voi.

Sandra

God saved Sunday!

Domenica senza spugnette e detergenti in mano! Senza grandi mal di schiena per essere stata piegata tutto il giorno a pulire una casa appena ristrutturata..EVVIVA!!

Ci vuole un pò di ottimismo in seguito ad un contrattempo che cambia i programmi e anche certe aspettative.

Venerdì ho visto per la prima volta i pavimenti di casa nuova e volevo piangere, non dalla commozione, ma perchè il piastrellista presumo si sia improvvisato tale, visto che ora in casa non ho una superficie piana, ma scalini ad ogni passo. E purtroppo non ho modo e tempo di far rifare l’intero lavoro. Non mi soffermo perchè altrimenti mi riemetto a piangere.

Per questo ed una serie di altri motivi  devo rimandare il trasloco di qualche giorno e consentire alla ditta dei lavori di finire tutto domani, lunedì. Dunque..cosa pulivo a fare oggi, domenica? Mi sacrificherò in settimana.

Intanto ho continuato ad inscatolare. E..cosa ti ritrovo rovistando nei cassetti in cui ho custodito per anni il mio passato di figlia di famiglia? Quaderni, quadernetti, diari, fotografie, tesori di varia entità.

Un piccolo taccuino contiene frasi rubate a canzoni e pensieri autorevoli sul mio “strumento”: la voce.

“Nella mia voce c’è la mia relazione col mondo, il mio modo di vederlo, di sentirlo, la mia eredità, la mia educazione, il mio ambiente, il mio dolore.

Nella violenza della mia voce, nella sua delicatezza, nella sua tonalità decisa o incerta, c’è tutta la mia biografia, la qualità del mio rapporto con il mondo, il mio modo di offrirmi”.

Grazie a Peter Albrook per aver così magistralmente descritto un pensiero anche mio.

Sandra