E a volte succede…

… che non fai in tempo a guardare fuori, considerare che la vita nella sua semplicità può essere talmente rasserenante, provare un attimo di pace che…BOOOM! Arriva lo spintone di cui parla Maurizio nel suo commento. Arriva così violento che anche se ormai sai mantenere bene il tuo equilibrio, non oscilli solo in avanti e indietro più velocemente, ma sbandi e le mani sono incerte nella loro presa. “Cado! Oddio cado! Non voglio, ma sto cadendo! Non voglio farmi male, non voglio dover ripartire! Ok, se cado ce la farò! Vinco io lo stesso! Sia qual che sia…”

Un istante in cui 1000 pensieri si susseguono, perchè il tempo in certi casi si dilata.

Alla fine non cado. Le mani fanno male: ho stretto la presa così forte che le unghie mi hanno segnato i palmi e le dita sono indolenzite. E il cuore. Ha la sua nuova piccola ma fastidiosa ferita. Va a fare compagnia a quelle che in una vita tante volte si formano.

Tutto passa, tutto si rimargina. Fuori. Ma alle mie domande chi  risponde? Perchè ne ho, sempre qualcuna in più rispetto alle risposte disponibili. Domande, fuochi e fiamme, che se ora si esprimessero devasterebbero l’interlocutore. Ma devo contenermi, essere saggia, morigerata, un pò fredda e distaccata. Invece preferirei avere 5 anni e tirare un bel pugno sul naso a chi mi ha rubato il giocattolo.

Io lo so che non sono solo anche quando sono solo, ma qualche volta ognuno di noi è davvero solo.

Sandra

-Un perfetto esempio di legge minoritaria è…avere un bambino per casa –

Avanti e indietro…

…e in quell’altalena che ha trovato un suo equilibrio di andate e ritorno, qualche spinta più forte fa venire le farfalle nello stomaco e poi le ricaccia fuori.

L’appuntamento di oggi pomeriggio, alla fine, si è rivelato non importante. E non c’è stata attesa tradita. Nessuno ha messo e nessuno ha tolto. Anche se adesso ho qualche domanda in più e molte risposte in meno.

In questa giornata di punti interrogativi ho trovato il tempo di fare la bucatura, cosa che mi procura un certo orgoglio, e di riempire un cassetto del freezer di gelati, mini…per sentirmi meno in colpa.

‘Notte mondo.

Sandra

-Si è giovani una volta sola. E’ quanto la società è in grado di sopportare”-

Pezzetti di vita

 Mercoledì scorso avevo una ruota a terra, decido che è ora di imparare a cambiarla da sola, così io e il capitano andiamo a fare pratica e inizia a piovere. Ovviamente avevo appena fatto lo shampoo.

Ora so tutto sulla teoria del cambio ruota, potrei fare da coach ad un principiante; peccato non abbia abbastanza muscoli da girare il crick per sollevare l’auto quanto è necessario.

La lezione è, quindi, servita soprattutto a rovinare la messa in piega. Sigh.

Giovedì: tante cose da fare, Giuliano Palma da intervistare  e la ruota da sistemare…è l’ultimo dei miei problemi.

Passa venerdì…passa sabato…dimentico di fare la bucatura.

Stamattina trovo un’altra ruota un pò depressa. Gulp! E dovevo correre qui, in radio! Mi fermo da un gommista implorando un pò…”d’aria” e ponendomi per i 2 minuti del gonfiaggio l’annosa domanda : “dovrò pagare qualcosa?” Alla fine me ne vado, promettendo che sarei tornata il pomeriggio per fare la bucatura e pregando di trovare la ruota ancora gonfia a fine trasmissione. Ancora non so se la ruota fondamentale perchè la mia giornata prosegua senza intoppi, sia con me o mi abbia abbandonata…

 Oggi pomeriggio ho un impegno che potrebbe essere importante, oppure no. Lo scoprirò. Ma solo se trovarò gofnia la ruota 🙂

 Volevo condividere con voi, sia pure parzialmente, questo senso di incertezza. Questo non sapere cosa mi riserveranno le prossime ore.

E comunque è lunedì: un nuova settimana, archiviato un week end di tempo davvero instabile e non appropriato al mese di giugno. Oggi è di nuovo estate e io voglio essere ottimista 😉

Buona settimana, amici!

Sandra

 – Nel momento in cui hai dei figli, cominci a perdonare ai tuoi genitori qualsiasi cosa –

Stasera

Questa serata profuma di musica e ricordi, parole e romanticismo.

Stasera sento in modo diverso. Come se stesse per arrivare qualcosa, qualcosa di buono. Una vibrazione positiva, un fremito, una luce rassicurante. Le finistre sono aperte ed entra l’aria di cambiamento.

Il nano esplora casa e tira fuori, insieme ai libri posti negli scaffali alla sua altezza, anche momenti impolverati.

Ve ne regalo uno:

” Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale

come se alzandomi la notte bruciante di febbre

bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto…”

(Nazim Hikmet)

Sandra

– Amnesia: una condizione per cui una donna che ha attraversato un travaglio lo fa di nuovo.-

Giugno-ristrutturando

Ho sempre una certa difficoltà ad accettare a priori che certe cose vadano così perchè…sono sempre andate così.

Inizi i lavori di ristrutturazione di una casa e tutti ti dicono che i tempi di consegna non sono mai rispettati.

Ecco, io non ce la faccio. 

E’ il  DNA che mi impedisce di partire da questo presupposto. Voglio credere, DEVO credere che sia possibile anche rispettare i tempi. Altrimenti perdo l’entusiasmo.

E in effetti…anche se da 3 giorni è iniziato il mio mese preferito (pari merito con dicembre) attualmente mi sento un pò privata del mio entusiasmo 🙁

Volevo entrare in casa a fine maggio, ma effettivamente il tempo era troppo poco per fare quel che si doveva; così poniamo come limite massimo e ragionevole metà giugno.

Avevo cominciato ad immaginare il mio 33esimo compleanno tra scatoloni, polvere, mobili smontati e rimontati. E invece, tenendo conto del fatto che il piastrellista inizierà a fare massetto e pavimentazione a partire da lunedì prossimo (9 giugno) e solo dopo verranno dipinte le pareti, amici miei, ho come la netta sensazione che se ce la farò per fine giugno sarò graziata.

Che nervi! E intano Lina ha dipinto casa!!! Qui mi si sbeffeggia! 😉

Va bè…il 14 giugno spegnerò le candeline con voi, qui, ok? ( e non dimentichiamoci che sarà anche il compleanno di Clone CC).

Sandra

– Pianificazione familiare: l’arte di distribuire i figli alla giusta distanza tra uno e l’altro per riuscire a stare sul filo del disastro economico. –

L’argomento richiede un post

Avrebbe dovuto essere il commento a quello di Lina, ma secondo me vale un post. 

Lina caspita..sei riuscita  a farmi venire voglia di DISCUTERE senza troppa diplomazia.

N.B. in quel che sto per scrivere non c’è alcun attacco. Il forum è libero e finchè non ci sono offese per me tutto può essere pubblicato, ma non ignorato, per cui mi esprimo anche io.

Francamente io non sono affatto d’accordo con prese di posizione così estreme, perchè ti rendi conto che hai scritto delle cose eccessive? (che il fatto che tu sia incazzata giustificano fino ad un certo punto, credo).
Anche io sono arrabbiata, disperata, anzi, ogni volta che leggo di una mostruosità compiuta verso un bambino. E non meno desiderosa di rivoluzione quando leggo di una madre divenuta tale senza piena consapevolezza, che compie ogni giorno il suo compito a metà, che lascia che il figlio cresca con mancanze di cui avvertirà fortissimo il vuoto da adulto.
Nonostante questo non posso in alcun modo arrivare a pensare che: allora è meglio non fare figli! Una campagna di sensibilizzazione contro la poesia del diventare genitore?? Ma stai scherzando? E se oggi la cronaca ci riporta infinite crudeltà e atti di violenza cosa credi accadrebbe se, per di più, qualcuno avesse l’idea di demotivare la procreazione?? Che poi, è la cosa più naturale che ci sia…l’unica che, in tanti tantissimi casi, forse per tutti noi, ci dà realmente un senso? No Cara Lina…non posso proprio condividere, e più rileggo più mi infervoro.
I genitori sono esseri umani, come tali sbagliano, è indubbio.
Ma se quelli che lo diventano consapevolmente ( o che in seguito apprezzano la fortuna che hanno avuto) riconoscono la loro condizione di privilegiati non si può accusarli di nulla.

E giusto perchè in materia sono molto ferrata, sfatiamo un altro mito: la depressione post parto non viene perchè ci si sente inadatte al ruolo di madre. Se mai è il contrario. Si tratta di una vera MALATTIA che colpisce molte donne ed è determinata soprattutto dagli sbalzi ormonali tipici di gravidanza e parto. Nulla a che fare col fatto che all’improvviso in casa ci sia un essere vivente in più. Questo “dettaglio” è una conseguenza della malattia e non l’inverso.

E per finire le madri che non scelgono di esserlo per me sono SOLO quelle che subiscono una violenza e poi restano incinte. Per loro tutta la mia solidarietà e comprensione. Le altre dovrebbero conoscere la legge di causa ed effetto…

Lina quel che voglio dirti è che il mestiere del genitore è sicuramente il più difficile prorprio perchè da loro un figlio si sapetta il massimo, e tante volte il massimo non è raggiunto, non si può raggiungerlo. E’ davvero una bella responsabilità. Quello che fa la differenza, secondo me, è l’intenzione che ci mettiamo. Di certo non giustifico una mamma che non si preoccupa dei danni che un suo comportamento può provocare nel figlio. Non condivido chi mette al mondo un bambino e poi non se ne occupi. Ma tra mille paure e domande sono diventata mamma anche io. E improvvisamente ho capito.
Per cui ti auguro, un giorno, di provare questa esperienza o anche solo di essere vicina a dei bimbi e relazionarti a loro come fossero tuoi. Non è facile, ma ti avvicina ad una condizione che oggi, da quel che mi scrivi, credo non ti appartenga ( ed è anche un paradosso, considerando che vendi vestiti per bimbi!! ) 🙂

Ti chiedo scusa se ho scritto qualcosa che possa averti infastidito: tra amici si deve anche discutere e, ovviamente, accettare eventuali punti di vista differenti, ma solo dopo averli chiariti.

Abbracci.

Sandra

– Perchè dici: ho un figlio? E’ lui ad avere te…-

Pensiero pelosofico

 pensiero pelosofico

 E’ un libricino di 10cm X 10cm. Sapete, di quelli con tante illustrazioni e poche, pochissime frasi. Tutte immagini di animali, realizzate da Jane Seabrook, illustratrice francese specializzata in questo genere di disegni.

Bè, gli animaletti sono bellissimi, ma le frasi, ovviamente, danno loro senso.

Titolo: Pensiero pelosofico

Sottotitolo: per mamme e papà.

Dunque, specifico per chi è già genitore; ma sono certa possa toccare corde sensibili anche di chi..genitore magari lo diventerà tra qualche tempo.

E’ un cioccolatino dolce. Così carino che ho deciso di scrivervi una frase ad ogni post.

Comincerei da una frase che..mi si addice molto:

Quelli che dicono “ho dormito come un bambino” di solito non ce li hanno.

Good night friends..

Sandra

Sotto questo sole

Buon lunedì amici!

E che caldo!!!!!!!!

Ci sono 28 gradi in casa mia! Dentro, intendo dire, all’ombra! E poi mi dicono che se vado in giro già adesso senza maniche ad agosto lavorerò in costume: ma che devo fare? Si muore dal caldo! Aiuto!

Ieri il nano ha preso confidenza con la sabbia! 

Simao andati in spiaggia per la prima volta dallo scorso anno. Il mio puffo è un pò timoroso: terrorizzato dall’acqua che gli ha bagnato il piedino aveva deciso che fosse ora di andar via dopo 3 nanosecondi, perchè anche la sabbia non gli stava simpatica. Poi, la sua mamma ha deciso, tutta vestita, di sedersi e nascondere i piedi sotto quella distesa di microgranelli gialli. Ed ecco che è avvenuto il miracolo. Con la garanzia di essere almeno in parte attaccato al corpo della mamma, il nano ha iniziato a toccare la sabbia, poi ci si è seduto e poi viaaaaaaaaaa…a raccogliere manciate generose di spiaggia per poi farla volare verso l’alto , che però raggiungeva a stento capelli e occhi suoi e di chi gli stava dietro (io). Dopo poco passiamo alla fase ” buona la sabbia”, assaggiando ripetutamente questa prelibatezza estiva. E a nulla sono serviti i tentativi di divieto di proseguire il pasto. Così, la mamma, un pò rammaricata, per dar senso alla frase ” se lo fai ancora andiamo via” ha dovuto caricare il fagotto sotto braccio e portarlo lontano da quel mare di granelli fantastici che però in bocca non è più questo granchè. Ma tanto ne abbiamo rubacchiati parecchi: stamattina erano ancora tutti nel lettone 🙂

Aspettiamo con ansia il prossimo giro in spiaggia, magari riusciremo a bagnarci il polpaccio.

Sandra

A domanda risponde…

..spesso e volentieri al musica. Mi sono interrogata sui sogni, gli obiettivi e i possibili cambiamenti; ci avete ragionato anche voi. E oggi scopro che una delle frasi più intense di “Underneath”, la canzone di Alanis Morissette dice:

“You must be the change you want to see in the world” – Devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Ora, non è detto che quel che è contenuto in una canzone sia necessariamente il VERBO! Ma questa frase mi sembra davvero appropriata. Certo, estremamente difficile concretizzare il consiglio. Ma pensarci è già un passo importante.

Abbracci da una Napoli uggiosa, freddolina e dispettosa.

Sandra

Mumble mumble

Mi piacerebbe riuscire davvero a tornare indietro nel tempo. Coi ricordi, intendo.

Chiudere gli occhi e rivivere, attraverso la memoria, un giorno o almeno qualche ora di una qualche epoca passata della mia vita.

La scorsa settimana in diretta è capitato di rispondere ad un sms di una ragzza di liceo, se non sbaglio. Ho detto quel che pensavo e mi sono beccata uno spietato commento: “parli come una vecchia!”. E in effetti, dal punto di vista di un 18enne è sicuramente la verità.

Perchè ho ripensato a quando io ero una studentessa. Ho sentito dei rumori tipici dei giorni della scuola, l’odore degli alberi fuori il liceo, le scalinate fatte insieme ai compagni di classe, i pensieri…i pensieri che erano focalizzati sul mio futuro, che per l’epoca si fermava al giorno dopo.

Questa è la grande immensa differenza.

Da adolescente/giovanissima donna (o uomo) hai una percezione del futuro, del tuo domani davvero limitato alle poche ore che da qual domani ti separano. Un’interrogazione, un appuntamento, la fine della scuola, il sabato sera.

Oggi, che l’esame di maturità superato festeggia quasi i 15 anni, mi sveglio la mattina pensando alle ore che devo riempire in un certo modo per arrivare alla sera per poi arrivare ad un’altra sera per poi arrivare dove? Se mi fermo apensare sento dolore come avessi sbattuto il gomito: perchè è troppo chiaro che mi affanno senza poter puntare un obiettivo. Mi manca l’obiettivo.

E’ un gran peccato, perchè è questo vivere senza vivere davvero che ci punisce, facendoci aprire gli occhi un giorno e dire: ma dove sono finiti gli ultimi 5 anni?

Quando ero più piccola, poi, come adesso soffrivo un pò le abitudini. Detestavo andare a scuola percorrendo tutte le mattine la stessa strada. Erano 10 minuti di una routine che periodicamente mi stava strettissima; così cambiavo. E così ho fatto nella vita in ogni circostanza che mi stava stressa.

Oggi penso che avrei proprio urgente necessita di cambiare un pò di cose.

Ma temo che non lo farò.

Intanto però ne parlo, ci penso. Magari prima o poi capisco di avere ragione a volere un cambiamento e trovo il coraggio di farlo.